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I lavori del consiglio entrano nel vivo, ma la maggioranza non vota compatta

La consigliera Pompilio di Azione Politica si è fatta notare nella seduta di oggi per una serie di opinioni discordanti, nel merito e nella votazione, rispetto ai colleghi di coalizione

Voto unanime del consiglio comunale riunito questa mattina in videoconferenza, alla mozione di Barbara Di Roberto (Partito Democratico), sull'istituzione del Garante per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, e all'ordine del giorno di Mario De Lio (Udc), che chiede di effettuare test antigenici rapidi nelle scuole su studenti e insegnanti, così da individuare tempestivamente eventuali casi di Covid 19. 

Ma la lunga assemblea durata oltre 5 ore non è stata così pacifica come accaduto per gli ultimi due punti all'ordine del giorno. Nel corso della seduta, infatti, più volte la maggioranza non ha votato in maniera compatta e, in qualche caso, ci sono stati piccoli contrasti tra colleghi di coalizione. 

A farsi notare, in particolare, gli interventi della consigliera di Azione Politica Serena Pompilio, che in diverse occasioni ha votato in maniera opposta rispetto al resto della maggioranza. 

Il primo caso è stato quello della ratifica della delibera approvata dalla precedente giunta sulla variazione d’urgenza al bilancio finanziario. Un documento con cui si accende un prestito con la Cassa depositi e prestiti da oltre 14 milioni di euro, da sanare entro il 2049, con una rata annuale di 614.991,10 euro. Ieri, gli altri gruppi dii maggioranza avevano chiarito di "essere obbligati" a votare "per pagare lavoratori, imprese e famiglie". Tra le forze politiche firmatarie di questa comunicazione mancava Azione politica, che in effetti oggi ha detto no. 

Durante la discussione sulla delibera, Pompilio ha spiegato: "Non c’è alcuna necessità di votare questa variazione di bilancio e nessun pericolo per cittadini o imprese. Mi dispiace discuterne in questa sede, avrei preferito farlo altrove. Mi sarebbe piaciuto che la discussione odierna si spostasse su motivi tecnici di natura giuridica e contabile, senza lanciare illazioni e timori nei cittadini. Questa è una delibera illegittima, che non porta nessuna conseguenza".

Il dirigente del settore Finanze, Franco Rispoli, ha chiarito che la mancata ratifica "comporterebbe l’annullamento delle somme già pagate, per cui il Comune dovrebbe restituire al Mef 14 milioni di euro. Se ci fossero stati problemi di legittimità, sarebbero stati lo stesso Mef e la stessa cassa depositi e prestiti a sollevarli". La ratifica, alla fine è arrivata, con i 21 voti favorevoli dei consiglieri maggioranza, l'astensione di Udc, Lega e Fratelli d'Italia e i no di Pompilio, Maurizo Costa, Bruno Di Iorio e Giampiero Riccardo. 

Dopo il parere unanime sull'approvazione di un debito fuori bilancio per l'esito di una sentenza del tribunale a seguito del ricorso di un cittadino coinvolto in un incidente per la caduta di un albero, la discussione si è spostata sul bilancio consuntivo finanziario e del bilancio economico patrimoniale 2019 del teatro Marrucino, illustrati dal presidende del Consiglio di amministrazione, Cristiano Sicari, e dal direttore Cesare Di Martino. 

In questo caso, l'esponente di Azione Politica ha lanciato un appello all'astensione ai consiglieri di Chi ama Chieti. Il vice sindaco Paolo De Cesare, infatti, è stato eletto in questo gruppo e siede anche nel cda del Marrucino. "Non ci sono incompatibilità o conflitto di interessi - ha detto Pompilio - ma negli ultimi giorni ci sono state diverse polemiche, dunque chiedo a Chi ama Chieti di astenersi dal voto, per evitare strumentalizzazioni".

Una richiesta che ha fatto storcere il naso a qualche altro esponente di maggioranza, che ha accusato la consigliera di non attenersi all'argomento della discussione. Alla fine, la delibera è stata approvata, senza nessuna astensione del gruppo interpellato. 

Infine, al momento dell'approvazione del rendiconto consolidato dell’esercizio 2019, la capogruppo di Azione Politica ha spiegato di non avere intenzione di votare, ancora una volta, "per senso di responsabilità", come accaduto nel consiglio del 2 novembre, con l'approvazione del rendiconto. "Ora, in attesa di definire la linea programmatica e politica - ha puntualizzato - non può esserci una nuova assunzione di responsabilità". E, anche in questo caso, è scattata l'astensione, ma la delibera è stata ugualmente approvata con 21 sì. 

Il primo segnale di uno strappo di maggioranza? Non è ancora chiaro. Anche se il malumore della consigliera eletta nella coalizione di De Cesare, tra le prime forze ad appoggiare l'attuale vice sindaco sin dalla sua discesa in campo di febbraio, è apparso piuttosto evidente. 

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