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Trasporti scolastici, gli studenti del Gonzaga protestano: "Autobus strapieni e corse inadeguate"

Dopo il liceo scientifico e gli studenti del "Savoia", liceo Scientifico e "De Sterlich" non si placano le polemiche

Non si placano a Chieti le lamentele da parte degli studenti delle scuole superiori in relazione ai trasporti. Dopo il liceo Scientifico, "De Sterlich" e gli studenti del "Savoia" questa volta a denunciare gli "autobus strapieni e le corse inadeguate agli orari di lezione che costringe gli studenti ad arrivare tardi a casa" è ls classe quinta A Les del Gonzaga.

Una lettera inviata  prefetto Armando Forgione e ai responsabili della Tua e della Panoramica, Gianfranco Giuliante e Sandro Chiacchiaretta, il presidente della Regione Marco Marsilio, il sindaco Diego Ferrara, la dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Maristella Fortunato e la preside Mezzacappa.

"La riapertura dell'anno scolastico - scrivono gli studenti - ha manifestato la persistenza delle criticità nella gestione dei trasporti della maggioranza degli studenti del liceo Gonzaga, malgrado la revisione dell'orario originariamente stabilito".

L'orario di inzio anno scolastico prevedeva l'entrata in classe alle 9,30 e l'uscita alle 14,30.  Dopo il cambiamento chiesto e ottenuto dal prefetto con l'entrata alle 8 e l'uscita alle 14 le cose però sembrano ancora non funzionare: i bus sono troppo affollati. 

"L'ingresso alle 8 - spiegano gli alunni - viene effettuato senza scaglionamento, provocando assembramenti sui mezzi pubblici coinvolti e, laddove viene rispettata la capienza massima, non viene assicurata la corsa aggiuntiva. Lo stesso si verifica all'uscita". Molte corse dei bus, infatti, continuano a svolgere il servizio come se fosse ancora in vigore il vecchio orario e quindi, nonostante escano prima, i ragazzi sono costretti ad aspettare una mezz'ora l'arrivo del bus e a tornare a casa molto tardi. "È il caso - specificano gli studenti del Gonzaga -  dei pendolari che abitano a Serramonacesca, Manoppello paese, Bucchianico, Cepagatti, Torrevecchia, Miglianico, Orsogna, Vacri, Crecchio, Canosa, Rosciano, Giuliano Teatino, Ortona, Tollo e Guardiagrele. In molti casi si è riscontrato che, anziché introdurre nuove corse sulla stessa tratta per garantire il rispetto delle norme anti-Covid, le società di gestione hanno semplicemente ampliato la tratta, costringendo noi studenti a disagi quali: assembramento sugli autobus, maggiore tempo di percorrenza e notevoli e frequenti ritardi all'arrivo a scuola. In alcuni casi non viene assicurato il trasporto fino a destinazione: ad esempio i ragazzi di Ari, residenti in località San Pietro, non hanno più l'autobus che li porta a casa. È altresì evidente che la previsione di un unico orario di ingresso e di uscita, per tutte le scuole della parte alta della città, non favorisce il distanziamento".

Gli studenti ribadiscono come sia "evidente che la previsione di un unico orario di ingresso e di uscita, per tutte le scuole della parte alta della città, non favorisce il distanziamento. Tutto ciò premesso, si confida nella disponibilità dei destinatari della presente nota a risolvere le problematiche segnalate, vedendoci altrimenti costretti ad effettuare forme di protesta più eclatanti. In definitiva, il cambiamento di orario non ha portato miglioramenti e benefici nella gestione dei trasporti, anzi ha intensificato il traffico urbano, in quanto alcuni genitori si vedono costretti a recarsi con mezzi privati a riprendere i propri figli a scuola". 
 

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