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Ridotto da 24 a 4 ore lo sciopero del trasporto pubblico locale

Come fa sapere il sindacato Usb il ministro Salvini precetta e la sigla sindacale riposiziona al 15 dicembre l'astensione di 24 ore dal lavoro

ÍIl ministro Salvini precetta per lo sciopero regolare indetto per lunedì 27 novembre e riduce l’astensione da 24 a 4 ore. Usb rifiuta la riduzione illegittima e sfida il ministro anti-sciopero riposizionando l’astensione di 24 ore per il 15 dicembre prossimo».
È quanto fa sapere la sigla sindacale in una nota.

Così proseguono dall'aorganizzazione sindacale: «La precettazione da parte del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, dello sciopero nazionale del Tpl di 24 ore, regolarmente indetto dalle sigle dei sindacati di base, altamente rappresentativi nel settore, è tutt’altro che inaspettata. Ciò, però, non toglie la gravità di quanto deciso dal Ministro, interprete da padrone delle ferriere, dell’art.8 della legge 146/90. Le motivazioni addotte da Salvini per giustificare l’intervento di riduzione della astensione dal lavoro in programma, un potere del ministro che la legge prevede solo per situazioni eccezionali, sono ridicole e suonano come un vero e proprio oltraggio all’esercizio di un diritto costituzionale. Va sottolineato come questo sciopero sia stato indetto più di un mese fa, prima persino di quello di Cgil e Uil, nel pieno rispetto delle più restrittive norme in Europa per l’effettuazione di uno sciopero. Significativo a tale proposito il fatto che la commissione di garanzia non ha mosso il benché minimo rilievo alla proclamazione dello sciopero del Tpl del 27 novembre 2023. Nel confermare tutte le sacrosante rivendicazioni già precedentemente esposte, Usb settore privato Abruzzo conferma l’astensione di 24 ore nel trasporto pubblico Locale riposiziona lo sciopero per il giorno 15 dicembre. È oramai evidente che il problema è diventato politico: accettare la riduzione imposta nell’ordinanza sarebbe come fare propria l'idea che un ministro consideri il diritto di sciopero alla stregua di una propria concessione ai sindacati, tanto da considerarne “eccessiva” la durata di 24 ore. Non è più tollerabile che questo avvenga senza che i lavoratori e l’intera società che si riconosce nei valori della carta costituzionale e che la continuerà a difendere, prendano una esplicita posizione contro questa palese aggressione a uno dei diritti costituzionali più importanti».

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