rotate-mobile
Economia

Sciopero sul lavoro dopo la tragedia nel cantiere di Firenze: adesioni al 60% in Abruzzo

Nella nostra regione l’incidenza più alta di morti. Lo sciopero, di 2 ore a fine turno, dei settori metalmeccanico ed edili

Adesione massiccia in Abruzzo allo sciopero di oggi, mercoledì 21 febbraio, dei settori metalmeccanico ed edile proclamato dai sindacati dopo la strage in un cantiere di Firenze. Per due ore, a fine turno, i lavoratori dei due settori hanno incrociato le braccia e nella regione l’incidenza più alta di morti bianche le adesioni allo sciopero di , hanno raggiunto il 60%

“L’Abruzzo è la regione italiana con la più alta incidenza di morti sul lavoro rispetto alla popolazione attiva: 36 i decessi nel 2023, in aumento del 71% rispetto al 2022. È necessario imprimere un radicale cambiamento alle politiche di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, allargando la tutela dei lavoratori negli appalti e cancellando il ricorso ai subappalti a cascata, prevedendo maggiori controlli nelle filiere, eliminando il ricorso ad appalti al massimo ribasso sul costo della manodopera e della sicurezza e obbligando le aziende all’applicazione del Ccnl di riferimento" affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e quello della Uil Abruzzo, Michele Lombardo che in mattinata hanno presenziato al presidio regionale davanti alla prefettura di Teramo, alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, e del candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Luciano D’Amico. La delegazione è stata poi ricevuta dal prefetto, che si è impegnato a riferire le istanze al governo nazionale.

“Abbiamo detto al prefetto che i morti sul lavoro a Firenze come negli altri cantieri e nelle fabbriche – riferiscono Ranieri e Lombardo – dimostrano che la maggior parte degli incidenti sul lavoro non è dovuta alla fatalità, ma è frutto di responsabilità precise: la modifica del codice degli appalti che ha introdotto il subappalto a cascata, la mancanza strutturale di controlli ispettivi, la non applicazione dei contratti nazionali del settore di riferimento, la mancanza di una legge che introduca la patente a punti per le aziende. Di fronte all’inerzia ed alla sottovalutazione del problema da parte del governo nazionale la Cgil e la Uil alzano i toni dello scontro accusando l’esecutivo di non adoperarsi a sufficienza per fermare le stragi. Di certo ci vorrà molto tempo per ricostruire le responsabilità oggettive e dare un nome ai colpevoli della strage di Firenze. Resta però enorme la responsabilità morale della politica per l’inadeguatezza delle leggi che regolano il lavoro e il sistema degli appalti e per non garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza attraverso i controlli alle imprese”.

Come ricordano i sindacati, nel 2023 in Abruzzo  36 persone hanno perso la vita lavorando: un dato superiore a quello già tragico del 2022 quando a morire furono in 21. Un trend inverso rispetto all’andamento degli infortuni sul lavoro scesi dai 15.686 del 2022 ai 12.112 del 2023. Le vittime, in tutti i casi maschi (28 di nazionalità italiana ed 8 stranieri), sono state 13 nelle province di Teramo e Chieti, otto in quella di Pescara e due all’Aquila. L’edilizia, con sette morti, ha fatto registrare il maggior numero di casi, seguita dai settori dell’industria chimica, dell’agricoltura e del commercio. Trentuno gli incidenti avvenuti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, cinque quelli registrati durante il percorso casa-lavoro”.

“I dati degli infortuni evidenziano una situazione inaccettabile: nonostante tutte le opportunità che oggi la tecnologia offrirebbe rispetto a migliori e più efficaci misure di sicurezza – concludono Carmine Ranieri e Michele Lombardo – sono sempre di più le persone che muoiono sul lavoro e sempre più gravi gli incidenti che occorrono”.


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sciopero sul lavoro dopo la tragedia nel cantiere di Firenze: adesioni al 60% in Abruzzo

ChietiToday è in caricamento