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Economia

Torna a crescere nel 2021 l'industria abruzzese, ma la ripresa è più lenta rispetto alla media nazionale

I dati sono stati analizzati ed esposti durante la presentazione all'Aquila del rapporto sull'andamento del manifatturiero. Vanno meglio le medie imprese e quelle che investono in digitalizzazione

Il trend dell’industria regionale nel corso del 2021 è crescente ma rivela una capacità di ripresa rispetto all’anno pandemico inferiore alla media nazionale. Produzione e fatturato in crescita rispettivamente del 6% e del 7%; ordini interni ed esteri che crescono più del 4%, export che aumenta del 2% e occupazione sostanzialmente stabile con -0,1%. Sono le medie imprese (50-249 addetti), più strutturate delle piccole (10- 49 addetti) e più flessibili delle grandi (250 addetti e più), a registrare il miglior andamento.

Questo il quadro che emerge dalla presentazione dell’indagine sull’industria abruzzese, svolta questa mattina all’Aquila, e che tra maggio e settembre 2022 ha coinvolto un centinaio di imprese con almeno 10 addetti. I dati sono stati elaborati, analizzati e commentati dal Cresa, Centro studi dell’Agenzia per lo sviluppo della Cciaa del Gran Sasso.

L’indagine sull’andamento nel corso del 2021 è stata arricchita da tre approfondimenti: digitalizzazione, smart working (entrambi in linea di continuità con quanto fatto anche l’anno precedente) ed economia circolare.

Per la digitalizzazione, spicca il dato che tutte le imprese digitalizzate intervistate hanno affermato che l’adozione di processi digitali produce benefici; il principale vantaggio è indicato nella riduzione dei rischi da errore per il 36% di loro, percentuale che si eleva al 100% nei settori abbigliamento, lavorazione di minerali non metalliferi, mezzi di trasporto e grandi imprese. Peraltro, emerge una generale diminuzione dei rispondenti che sono consapevoli che questo driver sia una priorità e una esigua percentuale di quelle che hanno introdotto diffusamente tale innovazione.

“Lo sentiamo ripetere da anni – dice il presidente di Confindustria Abruzzo Silvano Pagliuca - l’innovazione è un passaggio obbligato per aumentare la competitività delle imprese. Dobbiamo innovare il nostro modo di pensare, diversamente non ci sarà tecnologia che tenga. Anche qui la nostra associazione è chiamata a fare cultura d’impresa: la digitalizzazione riguarda tutti. Riguarda le imprese, i cittadini e la pubblica amministrazione per rendere le imprese più competitive e produttive”.

Sul tema dello smart working, nonostante i numerosi effetti positivi, principalmente sulla riduzione di costi e sul miglioramento della qualità della vita testimoniati da studi nazionali e internazionali riguardanti aziende che utilizzano sistematicamente questa modalità di lavoro, l’indagine evidenzia che in Abruzzo solo un’impresa su 20, prevalentemente di dimensione  medio-grande, lo ha attivato in modo strutturato o ha in corso una sua sperimentazione.

Dal focus sull’economia circolare, infine, emerge una difficoltà di risposta del campione, ma tra i rispondenti l’azione maggiormente ricorrente come attività circolare è la prevenzione della produzione di rifiuti e sprechi, che è stata segnalata da più dei due terzi delle aziende. La riduzione dell’utilizzo di risorse, delle emissioni negative, degli scarti propri e la riparazione/riutilizzo di prodotti propri state indicate da circa il 35-37% delle imprese. Seguono l’utilizzo di materie prime rinnovabili e l’uso altrui di scarti propri (28,6%) e l’allungamento della durabilità dei prodotti e l’utilizzo di materie prime seconde e scarti di altri. Interessanti cominciano ad essere le quote di riciclo degli scarti, di approvvigionamenti di materie prime seconde e di utilizzo di forza motrice pulita.

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