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Il testo Unico sul Welfare regionale, le proposte della Cisl

La Cisl valuta positivamente il Testo unico sul lavoro, sulla formazione e sulla politica sociale presentato dalla Regione e sollecitato dal Sindacato nel corso dei vari incontri realizzati con l’Assessore. Il disegno di legge introduce un sistema organico di interventi sul mercato del lavoro, aggiornando leggi ormai datate ed inefficaci

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

La Cisl valuta positivamente il Testo unico sul lavoro, sulla formazione e sulla politica sociale presentato dalla Regione e sollecitato dal Sindacato nel corso dei vari incontri realizzati con l’Assessore. Il disegno di legge introduce un sistema organico di interventi sul mercato del lavoro, aggiornando leggi ormai datate ed inefficaci.  Si pensi che gli ultimi provvedimenti in materia di sostegno all’occupazione e di promozione della imprenditoria giovanile e femminile risalgono al periodo 1995 – 1998. Saranno probabilmente necessarie delle integrazioni alla nuova legge per armonizzarla alla riforma del mercato del  lavoro della Fornero, che mette ordine nei contratti flessibili, estende gli ammortizzatori sociali, ristruttura i servizi per l’impiego, e vuole rendere possibile l’apprendimento per tutto l’arco della vita.  

La Cisl condivide la necessità di una discussione ampia sul provvedimento regionale, coinvolgendo le imprese, i sindacati, le organizzazioni del  volontariato e le istituzioni locali.  In vista dell’annunciato incontro con le parti sociali,la Cisl Abruzzo, unitamente alla Federazione dei Pensionati e del Pubblico Impiego, ha presentato alcune proste di integrazione al documento, che riguardano :
La parte del Testo unico riservata al sociale recepisce, finalmente, le linee della riforma introdotta con la legge 328/2000.    E’ un provvedimento urgente e necessario in considerazione dei cambiamenti che stanno attraversando il paese e la nostra regione. In Abruzzo diminuisce il tasso di natalità, aumenta la vita media, la popolazione sopra i 60 anni supera abbondantemente quella sotto i 20. Il tasso di disoccupazione delle donne e dei giovani è molto elevato, ed è in salita.  Aumentano gli indici di  povertà relativa, anche a causa dei numerosi  licenziamenti per crisi aziendali, solo in parte mitigati dall’intervento degli ammortizzatori sociali. Un quadro che fa crescere gli  interventi sul sociale. 

La Cisl è convinta che, di fronte  ad una situazione difficile,  vada costruito un sistema di relazioni sociali che stimoli  la libera espressione degli attori sociali e responsabilizzi le comunità intermedie e gli enti locali. Alla Regione sono affidati compiti di elaborazione di progetti, di linee, di direttive che consentano ai comuni, alle imprese, alle organizzazioni di promozione sociale di creare nuove opportunità per la società abruzzese.
Il sistema sociale ha bisogno di risorse. Si possono trovare solo realizzando una forte integrazione socio-sanitaria, attraverso l’identificazione territoriale tra distretti sanitari ed enti d’ambito sociale e soprattutto prevedendo un solo documento di programmazione socio-sanitario.
Gli Enti locali almeno fino a 5.000 abitanti devono realizzare una gestione associata delle attività sociali e  va previsto in ogni distretto uno sportello unico socio-sanitario. Nel sistema per facilitare l’accesso alle prestazioni sociali, a tutti i cittadini, vanno previsti degli sportelli sociali affidati a padronati.
Le risorse risultano inadeguate e vanno rafforzate anche con l'apporto del privato,  coinvolgendo le Fondazioni bancarie, le imprese ed anche i cittadini in progetti comuni, per realizzare interventi in favore dei minori, delle persone non autosufficienti e per contrastare gli effetti della crisi economica sulle famiglie.    

La Cisl condivide l’attenzione che la legge riserva alla famiglia che,  pur attraversata da profondi cambiamenti, rimane il fondamento insostituibile della nostra società, caricata delle responsabilità di crescita, educazione e cura dei figli e/o dei componenti anziani e disabili.  
È condivisibile tutta la parte del testo unico che regola le Organizzazione di volontariato. Senza una rete di solide cooperative sociali e di  organizzazioni non lucrative, non si realizza molto in una società complessa come quella attuale.
L’articolato disegna un nuovo assetto dei  servizi per l’impiego che oggi rientrano nelle competenze dirette delle province. In attesa della riforma annunciata del mercato del lavoro, è in ogni caso opportuno: a) che i servizi realizzino sinergie efficaci e collegamenti funzionali con le agenzie private (di formazione, somministrazione, orientamento), con i comuni, le imprese, le scuole e le università; b) che i punti di accesso per i cittadini siano capillarmente distribuiti sul territorio e siano facilmente raggiungibili; c) che vengano potenziati i servizi di consulenza, informazione ed assistenza nella fase di orientamento, nell’offerta formativa e nelle proposte di inserimento lavorativo; d) che vengano garantite la stabilità e la professionalità del personale dei centri per l’impiego.

E’ prevista la costituzione di una società in house i cui compiti vanno meglio definiti.  La società potrebbe svolgere azioni di supporto per i servizi per l’impiego e  potrebbe occuparsi anche delle attività di studio, elaborazione e analisi, assorbendo le funzioni dei 2 Osservatori (Mercato del lavoro e Conoscenza) che francamente sono troppi, visto che entrambi studiano lo stesso settore di  attività economica.
Il sistema degli incentivi per il sostegno dell’occupazione va delineato meglio. L’obiettivo è quello di favorire l’occupazione di giovani, donne e persone con più di 45 anni di età, rimaste senza lavoro. Vanno sostenute le nuove assunzioni delle persone svantaggiate ed in particolare vanno favorite le imprese in tutti i casi di trasformazione di un contratto a termine, flessibile o precario, in contratto a tempo indeterminato.
La Regione deve poi proseguire in quelle azioni, già in parte attuate, che affiancano  i giovani e le donne nel momento dell’avvio di attività imprenditoriali.
 

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