Esplosione a Casalbordino: disposta l'autopsia sulle vittime, una di queste non sarebbe morta sul colpo

Sarà il medico legale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Pietro Falco ad occuparsi delle autopsie sugli operai rimasti uccisi nella deflagrazione avvenuta mercoledì 13 settembre all'interno dello stabilimento della Sabino Esplodenti di Casalbordino.

Falco, che tre anni fa era stato impegnato nella prima terribile esplosione avvenuta alla Sabino Esplodenti, ha già effettuato i primi accertamenti medico-legali in fabbrica, sul luogo del disastro. Il corpo di una delle tre vittime sarebbe stato trovato fuori dalla fabbrica, sbalzato dall'onda d'urto della deflagrazione, che si è sentita a chilometri di distanza. Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente risulterebbe che la deflagrazione avrebbe ucciso l'operaio che stava maneggiando l'ordigno, mentre avrebbe investito gli altri due lavoratori: uno di questi non sarebbe molto sul colpo ma alcuni minuti dopo l'arrivo dei soccorsi. 

Le operazioni peritali sulle salme, trasportate all'obitorio dell'ospedale di Chieti, dovrebbero riprendere la prossima settimana. Quasi certamente, infatti, la procura di Vasto, che ha aperto un fascicolo sull'accaduto, affiderà lunedì l'incarico. Saranno presenti, alle operazioni, anche esperti del Ris, per i rilievi che dovranno essere effettuati sulle polveri esplose.

Intanto i 23 abitanti delle abitazioni circostanti alla fabbrica, che per ragioni di sicurezza erano stati invitati con un'ordinanza comunale a trascorrere la notte fuori casa, sono rientrati negli edifici dopo che la sicurezza di questi ultimi è stata accertata dagli specialisti dell'esercito.