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Cronaca

Endometriosi: in Abruzzo un gruppo per una malattia molto diffusa ma sottovalutata

Una malattia che colpisce una donna su dieci con pesanti ripercussioni sociali. Una donna abruzzese nel 2011 ha fondato un gruppo che promuove l'auto-aiuto ed eventi sul territorio. Il prossimo incontro si terrà sabato 23 novembre

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Marilù Colanero, coordinatrice del gruppo dell'Associazione Italiana Endometriosi Onlus a Lanciano, è una donna di 37 anni. Il suo percorso, come quello di molte altre donne, è un doloroso calvario per una diagnosi e per una terapia adeguata.

"Non posso nascondere che questa patologia ha comportato delle conseguenze e uno stravolgimento nello svolgimento della normale attività di vita quotidiana.

Dopo l'intervento sono stata meglio ma ho dovuto comunque organizzare il mese in funzione di quei giorni in cui sapevo che non potevo uscire tantomeno alzarmi dal letto e camminare dentro casa per più di dieci minuti a causa di forti dolori a livello addominale ed emicrania di cui non avevo mai sofferto.

Oggi in seguito al cambio di terapia farmacologica la mia condizione è migliorata, anche se durante il mese ci sono alti e bassi.

L'incontro e la decisione di far parte dell'Associazione Italiana Endometriosi Onlus per condividere il mio percorso con altre donne é stato e tuttora rappresenta un momento di crescita, di condivisione e la ferma volontà di far conoscere a più persone possibili questa malattia".

Il prossimo appuntamento, completamente gratuito, sarà una riunione di auto-aiuto riservata alle donne affette da endometriosi. I gruppi di auto-aiuto offrono costruttive occasioni di scambio di informazioni sull'endometriosi, di sostegno e di aiuto per i problemi che derivano dall'essere affette dalla malattia.

Il punto di forza di questi gruppi è la capacità di assumersi responsabilità per sé e per le altre, offrendo un sostegno reciproco.

L'appuntamento è alle ore 17.00 presso la sede della Croce Arcobaleno in via per Fossacesia (Variante Frentana) n. 224 a Lanciano.

Ad oggi in Abruzzo non è stato ancora istituito un registro regionale dell'endometriosi, come  è già stato fatto in altre regioni. “Tale registro – spiega Marilù Colanero - consentirebbe di verificare l'esatta incidenza della malattia, con effetti sulla diagnosi precoce, sul trattamento più adeguato nonché sulla costituzione di una rete sanitaria tra centri di eccellenza e servizi territoriali”. 

COS'E' LA MALATTIA

L'endometriosi, una malattia cronica che colpisce circa il 10% delle donne in età fertile, è una patologia femminile spesso sottovalutata che ha pesanti risvolti sulla vita familiare, sociale e lavorativa di chi ne soffre.

Si parla di endometriosi quando l'endometrio, il tessuto normalmente presente all'interno dell'utero si trova in altre sedi, formando "noduli", "tumori", "lesioni", "impianti", o "escrescenze" che possono causare dolore e altri sintomi associati.

La malattia è una delle più diffuse cause di infertilità: il 30% delle donne che soffre di questa malattia non riesce a concepire. Un peso che non grava solo sulla donna che ne è affetta ma sull'intera comunità poiché in Italia registriamo ogni anno 250mila nascite in meno di quelle necessarie per mantenere la curva della previdenza sociale.

Infatti in seguito all'indagine indetta dalla 12° Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato nel 2006, l'endometriosi è stata dichiarata malattia di interesse sociale. Inoltre un recente studio della World Endometriosis Research Foundation (WERF) ha calcolato che il costo medio globale per donna legato alla malattia, è pari a € 6.298 per la perdita di produttività, mentre € 3.113 sono i costi stimati per dirette spese di assistenza sanitaria.

L'Associazione Italiana Endometriosi Onlus, fondata nel 1999, è la prima associazione di pazienti affette dalla patologia in Italia e rappresenta un movimento che coinvolge attivamente oltre 20.000 persone tra pazienti, medici, ricercatori, rappresentanti istituzionali e simpatizzanti. L'AIE, che si fonda su una rigorosa filosofia di indipendenza, è impegnata in prima linea nel sostegno alle donne, nella diffusione di informazioni corrette e complete sulla malattia, nella lobbying politica e nella promozione della ricerca scientifica.

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