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Sindaci divisi sul bilancio di fine mandato di Schael, oggi il giudizio del comitato ristretto Asl

Il direttore generale ha presentato la relazione all'assemblea dei sindaci: "Questa Asl oggi è migliore di 4 anni fa". Tentativo di colpo di mano da parte di alcuni primi cittadini di centrodestra ma Ferrara avverte: "Questo gesto non ci intimorisce"

Sindaci divisi sui primi 4 anni di mandato del direttore generale della Asl, Thomas Schael. In attesa del Comitato ristretto dei sindaci, in programma oggi, ieri si è svolta l'assemblea dei sindaci della provincia di Chieti, che ha riunito nell’auditorium del rettorato, 43 primi cittadini sui 104 in totale.

Una volta finita la relazione, si è consumato lo scontro con una minoranza di sindaci del centrodestra che ha depositato alla presidenza un proprio documento, che non è stato letto in aula né messo in votazione, con un “giudizio acritico e elogiativo sull’operato di Schael”.

“Inquietante”, lo ha definito il sindaco di Chieti Diego Ferrara, a capo del Comitato ristretto dei sindaci Asl, “questo gesto non è un bel segnale, ma soprattutto non è un bel modo di ottenere un giudizio positivo sull’attività svolta in uno dei settori più sensibili e importanti nelle competenze dell’Asl e della Regione. A chi ha ordito questo misero espediente, va detto che il diritto alla salute è una delle cose più importanti per chi governa i territori e non si ottiene né con le furbate né con la propaganda, ma con i risultati veri e la capacità di dire quello che non va sul territorio per una materia così delicata che riguarda tutta la popolazione”.

“A chi governa la sanità, invece, non possiamo che dire che le cose non vanno bene – continua Ferrara - come afferma anche la Corte dei conti in una relazione sui bilanci nazionali delle Regioni e che attribuisce all’Abruzzo l’anomalia di aver speso più delle altre per gli ospedali, per dare alla comunità servizi scarsi. Un fatto che viene ampiamente dimostrato dai numeri ufficiali: dalle prestazioni in picchiata, dalle persone che sempre più numerose vanno a curarsi fuori provincia e regione, dalle liste di attesa, dal deficit collezionato dalla Asl di Chieti e non solo e, non ultima, dalla trincea che i reparti e i Pronto soccorso della provincia tengono ormai da tempo, senza rinforzi, senza programmazione, senza ascolto e senza un futuro tangibile. La nostra valutazione deve essere collegata alla realtà e quella che daremo lo sarà e non potrà essere inficiata da nessun colpo di scena dell’ultim’ora, né dalla politica, perché i risultati di un’azione sul territorio sono scritti nero su bianco sui dati della sanità di quel territorio stesso. Ed è su quelli che noi ci esprimeremo”.

Dal canto suo il dg Schael ha presentato un bilancio di fine mandato: "Questa Asl oggi è migliore di 4 anni fa". Molto rilievo è stato dato al rinnovo delle apparecchiature elettromedicali, sostituito per il 26%. “Al mio arrivo, nel 2019, il livello di obsolescenza era altissimo - ha precisato Schael - a partire dalle grandi macchine fino agli ecografi. Sono stati investiti circa 49 milioni, distribuiti su tutti gli ospedali in base alle maggiori necessità. Non è rimasto escluso il territorio, sul quale si concentrano investimenti di ieri e di oggi, con 1.3 milioni per il Sangro-Aventino e altri 400 mila euro per grandi apparecchiature per il Pta di Casoli e il distretto di San Salvo”.

Un tema, quello del parco tecnologico obsoleto, strettamente collegato anche al tema delle liste d’attesa, sulle quali, ha ammesso Schael, passi avanti sono stati compiuti, con l'installazione ad esempio delle nuove Tac che hanno portato lo scorso anno a produrre 22mila esami a livello ambulatoriale (73 mila per i ricoverati), ma molto altro resta da fare.

Un bilancio nel quale è entrata pesantemente la pandemia, i cui effetti hanno inciso per almeno due anni, condizionando la riorganizzazione delle attività a livello ospedaliero, con la rimodulazione dei posti letto, e territoriale, con le Usca, l’acquisizione di personale straordinario (180 unità), e poi vaccinazioni (881mila dosi somministrate), tamponi molecolari (650mila), screening di massa nei singoli Comuni (200 giornate). Una voce che ha fatto la differenza sul bilancio, senza la quale i conti 2021 e 2022 si sarebbero chiusi con un avanzo rispettivamente di 8 e 5 milioni. L’importanza data all’emergenza Covid nel report di attività, dunque, è legata all’incidenza economica, oltre al remind di quanto si era fatto.

Sul fronte dell’edilizia sanitaria, si va dalla costruzione dei nuovi ospedali di Lanciano (119 milioni) e Vasto (150 milioni per il primo lotto), al riordino dell’ospedale di Chieti (60 milioni) e alla messa in sicurezza dei corpi A, B e C di quest’ultimo per 14 milioni appena appaltati. Il Pnrr ha messo a disposizione 25 milioni di investimenti destinati a 4 centrali operative territoriali, 3 ospedali di comunità, 15 case di comunità, 13 punti di erogazione.

“Costruire i nuovi ospedali è una priorità ora che sono stati sbloccati i fondi – ha concluso il direttore - i cui lavori saranno appaltati nel giro di pochi mesi. E poi dovremo concentrarci sulla ricerca di personale medico, nonostante ci sia una sofferenza a livello nazionale. Vale per gli specialisti ospedalieri come per il territorio, dove già a novembre arriveremo con la Casa della salute mobile, un camper attrezzato per numerose prestazioni e programmi di prevenzione”.

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