Ciccone: "L'obiettivo nel 2024 è quello di essere un corridore di classifica in un Grande Giro"
Il campione teatino non esclude la partecipazione al Tour: “Ma, se ci andrò, sarà al servizio degli altri”
Dopo un 2023 importante, l'emblema del ciclismo teatino punta ad un 2024 coi fiocchi, che nelle intenzioni deve essere storico.
“È stata una decisione difficile – ha dichiarato Ciccone in un’intervista a In de Leiderstrui – Abbiamo deciso per il Giro, ma valuteremo ancora tutto dopo. Nella settimana dopo il Giro vedremo se farò anche il Tour. Ma per me il Giro d’Italia sarà la cosa più importante, lì voglio puntare alla classifica“.
Nonostante l’obiettivo classifica, l’abruzzese non rinuncerà al suo modo di correre offensivo, pur con maggior criterio: “Mi piace molto attaccare, è il mio carattere. Voglio correre in modo aggressivo, andare in fuga e mostrare qualcosa. Ma nel ciclismo di oggi non si possono sprecare energie inutili da nessuna parte. Ho sempre perso molte energie attaccando o facendo cose stupide, ora bisogna essere più intelligenti e risparmiare energie quando possibile. Altrimenti non si otterranno risultati”.
“Non voglio perdere il mio carattere offensivo, anche al Giro del prossimo anno – ha proseguito Ciccone – Voglio sempre essere creativo e fare qualcosa. Se la mia testa mi dice che deve succedere, come al Delfinato nel 2023, allora ci provo. Con buone gambe e buona testa puoi fare la differenza. Per questo puntiamo anche alla classifica al Giro”.
Al prossimo Giro, il 29enne si troverà di fronte Tadej Pogacar come rivale: “È chiaro che Vingegaard, Pogacar, Roglic e anche Sepp Kuss si distinguono nelle corse a tappe. Hanno un motore diverso e una classe diversa. Dietro a loro c’è un folto gruppo di corridori che possono ben figurare a seconda della gara. Ne faccio certamente parte. Ci sono diverse cose che devono essere messe in atto per avere successo. Se uno o più di questi quattro partecipano, sarà difficile vincere. Allora bisogna essere realistici. Non so se sarò primo, secondo, quinto o decimo, ma posso essere competitivo“.
Dopo il Giro, quindi, Ciccone e i tecnici della squadra decideranno se andare anche al Tour, ma, in caso di partecipazione, l’abruzzese ha ben chiaro quale sarà il suo ruolo: “Se andrò al Tour sarà al servizio degli altri, assolutamente. Sono il leader al Giro e poi vorrei aiutare i compagni in un altro Grande Giro, perché voglio restituire loro qualcosa in cambio dopo quello che Mads Pedersen e Mattias Skjelmose hanno fatto per me nel Tour dell’anno scorso”.