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L'ex sindaco di Pennapiedimonte dopo le dimissioni di massa: "Lascio in cassa 900 mila euro"

Levino Di Placido torna a criticare i consiglieri che hanno deciso di porre fine anticipatamente alla sua consiliatura

Non trova pace il piccolo comune di Pennapiedimonte. Dopo le dimissioni di 7 consiglieri comunali su 10 che hanno fatto cadere l'amministrazione comunale in polemica con l'ormai ex sindaco Levino Di Placido.

Ed è lo stesso Di Placido che ora torna a criticare i consiglieri che hanno deciso di porre fine anticipatamente alla sua consiliatura.

Su un manifesto Di Placido torna a parlare del "potenziale danno" e del "rallentamento economico" causato dalla caduta dell'amministrazione comunale e equipara i 7 dimissionari ai sette nani della fiaba di Biancaneve, "privi di una coscienza matura per non aver adempiuto al proprio dovere".

L'ex sindaco si dice consapevole "di aver fatto il mio dovere, d'aver recuperato numerosi crediti dormienti del Comune, ma con l'amaro in bocca di non poter fare ancora di più. Il Pnrr è lo strumento di sviluppo più importante dal dopoguerra a mentre altri Comuni pianificano come spendere questi fondi sui loro territori a beneficio di cittadini e imprese, aumentando i servizi ai residenti, il mio mandato è stato interrotto dopo quasi tre anni. In un momento di dissesti finanziari lascio la guida del Comune con una disponibilità di cassa di oltre 900mila euro".

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