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Sì del consiglio al regolamento delle entrate, ma Fratelli d'Italia non si presenta in aula

Un'assenza motivata da presunte frizioni tra sindaco e consiglieri sulla composizione della lista

Consiglio comunale finito a tarda sera, quello di ieri, tra assenze eccellenti e documenti importanti. A farsi notare la non presenza in aula dei consiglieri di Fratelli d'Italia, partito del sindaco Umberto Di Primio. 

Secondo indiscrezioni, alla base ci sarebbero dissidi sulle candidature nella lista del partito di Giorgia Meloni, che sostiene la coalizione guidata da Fabrizio Di Stefano. Certo è, numeri alla mano, che l'importante modifica al regolamento delle entrate redatta dl consigliere Udc Diego Costantini è passata grazie al voto dei "ribelli" di Forza Italia, ormai ex azzurri, da tempo in rottura con la maggioranza. Il regolamento è stato approvato con 14 voti favorevoli, dopo una minuziosa discussione e alcune modifiche. 

Numeri che, a meno di due mesi dalle elezioni comunali, vanno ben oltre le mura dell'aula consiliare per il peso nell'andamento della campagna elettorale e negli equilibri della coalizione di centrodestra, già "orfana" di un nome di peso come quello dell'assessore regionale Mauro Febbo, che appoggia il candidato sindaco Bruno Di Iorio.

Contro i colleghi di coalizione si schiera anche l'Udc, che sottolinea come "Fratelli d'Italia, che a livello nazionale si dice attento ai bisogni dei cittadini, non ha votato un provvedimento così importante, che vuole agevolare i cittadini che hanno debiti con le casse comuale e allo stesso tempo agevolare gli incassi per l'ente. Si paga poco - spiega Costantini - ma sempre: questa non è una sanatoria, il Comune incasserà aggi e more, ma permette ai cittadini debitori di riuscire a pagare". 

Il regolamento, così come approvato, prevede la possibilità di dilazionare in rate fino a 60 mesi i debiti nei confronti del Comune, presentando un'autocertificazione per somme inferiori ai 30 mila euro. Per chi invece ha debiti più consistenti, c'è la possibilità di presentare una fideiussione assicurativa, anziché obbligatoriamente quella bancaria.

Proprio la fideiussione, nella seduta di lunedì, era stata alla base dello scontro tra Forza Italia e Udc, con i primi che chiedevano di modificare l'obbligo di quella bancaria. Alla fine, gli emendamenti degli ex azzurri sono stati accolti. 

Non più fideiussione bancaria per importi fino a 30 mila euro. Inoltre, Teateservizi ha 30 giorni (e non più 20) di tempo per verificare le autocertificazioni a campione.

Forza Italia rivendica il suo peso nella votazione della delibera, "approvata - dice il capogruppo D'Ingiullo, non risparmiando una frecciata a Fratelli d'Italia - grazie al nostro apporto e senso di responsabilità".

Al vaglio del consiglio anche l'ordine del giorno del consigliere di Italia Viva Alessandro Marzoli che chiede di intitolare il nuovo asilo nido del Levante a "una persona di Chieti che ha dedicato la sua vita all’insegnamento". Dalla votazione si è astenuto il sindaco, che aveva invece espresso la volontà di intitolare la struttura a Sergio Marchionne, il manager della Fiat originario di Chieti scomparso due anni fa. 

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