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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia Atessa

L’Usb proclama lo sciopero generale dell’8 marzo con un presidio davanti all’ex Sevel a sostegno di una lavoratrice licenziata

L’Usb lavoro privato Abruzzo e Molise aderisce allo sciopero per l’intera giornata di venerdì su tutti i turni lavorativi: "Crescono discriminazioni, molestie e ricatti contro le donne e di genere nei posti di lavoro, pubblici e privati"

L’Usb ha proclamato anche quest’anno una giornata di sciopero generale di tutte le categoria pubbliche e private per l’ 8 marzo in risposta all’appello del Movimento transfemminista Non Una Di Meno.

In Abruzzo l’Usb lavoro privato rinnova l’adesione per l’intera giornata dell’8 marzo su tutti i turni lavorativi e invita i lavoratori a presenziare al sit in che si terrà davanti allo stabilimento ex Sevel “dalle ore 13 alle 15 a sostegno di Francesca, lavoratrice e attivista dello Slai Cobas, licenziata da Stellantis Europe Atessa” fanno sapere dall’Unione sindacale di base.

“Come organizzazione sindacale abbiamo colto da subito la necessità di strappare una giornata simbolica come quella dell’8 marzo, alla retorica della ricorrenza rituale per ricollocarla nello spazio che le è proprio: la lotta” spiega in una nota l’Usb ricordando di aver focalizzato attenzioni e interventi sul tema della violenza economica, "in quella zona di stretta connessione tra un lavoro produttivo fatto di bassi salari, lavoro intermittente, precario, sfruttato, sottopagato e povero, e un lavoro di cura gratuito che pesa, per oltre il 75%, sulle donne. In un Paese con il tasso di occupazione femminile tra i più bassi in Europa continuano ad essere migliaia e migliaia le donne (45 mila nel solo 2022) costrette a lasciare il lavoro per dedicarsi al lavoro di cura in assenza di un welfare universale, impedendo così alle donne quell’autonomia economica senza la quale ogni possibilità di fuoriuscita dalla violenza domestica diviene impossibile”.

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Oltre a questo, l’organizzazione sindacale evidenzia “il numero crescente di discriminazioni, molestie e ricatti contro le donne e di genere che avvengono quotidianamente nei posti di lavoro, pubblici e privati. Dai ricatti nell’accesso e per il mantenimento del posto di lavoro al part time involontario; dal disconoscimento delle norme sulla maternità (congedi, allattamento) al ricatto di turnazioni che rendono inconciliabile la funzione genitoriale e di cura, fino alle molestie sessuali vere e proprie che, una volta portate allo scoperto, sfociano in vero e proprio mobbing ai danni di chi denuncia.

È per contrastare tutto ciò che, in un’ottica di genere, Usb, in collaborazione con la onlus Rete Iside, sta aprendo sportelli in tutta Italia dedicati alle donne e alle persone lgbtquia+”.
 

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