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Economia

I sindacati in Abruzzo proclamano uno sciopero dopo l’ennesima strage in un cantiere a Firenze

Mercoledì 21 febbraio sciopero di 2 ore in cantieri e aziende con presidi in tutto Abruzzo per esigere maggiore sicurezza sul lavoro

Due ore di sciopero e presidi in tutta la regione per esigere maggiore sicurezza sul lavoro dopo l’ennesima strage in un cantiere di Firenze. È quanto proclamato per la giornata di mercoledì 21 febbraio dai sindacati Cgil, Uil, Feneal Uil, Fillea Cgil, Fiom Cgil, Uilm Uil Abruzzo che promuoveranno iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione in cantieri e aziende del territorio.

“Venerdì scorso – ricordano le segreterie regionali -  si è consumata l’ennesima strage di lavoratori in un cantiere a Firenze, con la morte di 4 operai e un uomo che risulta ancora disperso. Quella dei morti sul lavoro rappresenta una strage senza fine che ogni anno conta più di  1000 morti: una situazione indegna di un Paese civile. Quanto avvenuto a Firenze e negli altri incidenti sul lavoro non è dovuto alla fatalità ma è frutto di responsabilità precise: la modifica del codice degli appalti che ha introdotto il subappalto a cascata, la mancanza strutturale  di  controlli ispettivi, la non applicazione dei contratti nazionali del settore di riferimento, la mancanza di una legge che introduca la patente a punti per le aziende”.

I sindacati invocano dal governo  un decreto che porti le tutele degli articoli 41 e 119 del codice degli appalti pubblici  anche nei cantieri privati sopra i 500 mila euro, che si prevedano tutte le tutele in fase di esecuzioni dei lavori, dall’applicazione del contratto nazionale di riferimento al divieto del massimo ribasso sui costi della manodopera e della sicurezza.

“È necessario imprimere un radicale cambiamento alle politiche di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, cancellando il ricorso ai subappalti a cascata, prevedendo maggiori controlli nelle filiere, eliminando il ricorso ad appalti al massimo ribasso e garantendo a tutti condizioni di lavoro dignitose. Il lavoro e la sicurezza devono tornare al centro del dibattito politico e il Governo ha il dovere di trovare soluzioni concrete. Non vogliamo più contare i morti – conclude la nota sindacale -  Sono urgenti risposte forti e un cambiamento radicale. Basta morti sul lavoro”. Mercoledì 21 il presidio regionale con sit in sarà davanti la prefettura a Teramo.
 

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