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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

La peronospora mette a rischio i vigneti e dimezza la produzione: Cia Abruzzo chiede lo stato di calamità naturale

Il Chietino è la zona più a rischio: le piogge prolungate di maggio hanno favorito il proliferare della malattia e impedito i trattamenti

La Cia Abruzzo ha espresso profonda preoccupazione per l'attacco diffuso di peronospora che sta colpendo i vigneti abruzzesi, soprattutto quelli in provincia di Chieti, con una perdita di circa il 50% in termini di produzione. Se ne è discusso nel corso dell’ultimo Tavolo Verde regionale, dopo l’allarme lanciato dalle associazioni di categoria in seguito alle piogge prolungate del mese di maggio, che hanno favorito il proliferare della malattia e impedito i trattamenti dei vigneti. L’Abruzzo, rinomato per la sua produzione di vini di qualità, sta affrontando una sfida senza precedenti, mettendo a rischio l'economia e la sostenibilità degli agricoltori locali.

La peronospora è una malattia fungina che colpisce le piante di vite e può causare gravi danni alla produzione di uva, compromettendo la quantità del raccolto. Questo fenomeno ha creato una situazione di emergenza per il settore, che si trova ad affrontare una possibile identificazione delle rese e un impatto negativo sulle loro attività.

Per Cia è urgente adottare misure tempestive e adeguate per affrontare questa grave situazione. È necessaria una risposta immediata da parte delle autorità competenti per supportare gli agricoltori nella lotta contro la peronospora e mitigarne gli effetti sull'economia regionale.

Tra le richieste avanzate da Cia Abruzzo vi è l'istituzione di un fondo di sostegno per gli agricoltori colpiti dalla peronospora, al fine di fornire loro un aiuto economico per affrontare le spese di trattamenti fitosanitari e di ripristino dei vigneti danneggiati. 

“Il 2024 sarà un anno critico, l’attivazione di una linea di credito è fondamentale - dice il presidente di Cia Abruzzo, Nicola Sichetti - Ovviamente questo sarebbe uno strumento in più, da aggiungere ad altre misure che si possono mettere in campo, come il riconoscimento dello stato di calamità naturale”. 

Lo stato di calamità viene richiesto da Comuni, Province o Regioni e deve essere approvato dal ministero dell’Agricoltura. Riguarda infatti in modo specifico il settore agricolo, per far fronte ai danni causati, appunto, dalle calamità naturali, andando a garantire l’accesso a fondi di ricostruzione, rimborsi o agevolazioni fiscali.

Inoltre, con la delibera dello stato di calamità si attiva anche il fondo di solidarietà nazionale, che comporta la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese agricole danneggiate.

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