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Economia Atessa

"Nome nuovo ma stessi problemi alla ex Sevel": Usb e Slai Cobas proclamano lo sciopero

I lavoratori dello stabilimento Stellantis Europe Atessa sono chiamati ad incrociare le braccia venerdì 7 luglio sul turno b, dalle 18.15 alle 22.15

“A distanza di soli sei mesi l’azienda cambia nuovamente ragione sociale, da Fca Italy a Stellantis Europe Atessa, in barba ai farneticanti governanti paladini del made in Italy, mentre i problemi dei lavoratori rimangono sempre uguali”. Usb e Slai Cobas hanno proclamato per domani, venerdì 7 luglio, uno sciopero in tutto lo stabilimento della Val di Sangro sul turno B, dalle ore 18,15 alle ore 22,15.

“All’incremento delle produzioni quotidiane imposte – spiegano Usb e Slai Cobas - con cicli di lavoro insostenibili ed in assenza del mix dei furgoni in transito sulle linee, contravvenendo le condizioni ergonomiche e di sicurezza, da noi denunciato con scioperi partecipati, le rsa hanno replicato con il concertativo raffredamento contrattuale a tempo indeterminato, introducendo la figura del 'jolly polivalente saltimbanco' dal supporto minimale rispetto alle molteplici operazioni previste nelle postazioni in attesa delle prossime saturazioni. L’innalzamento delle temperature estive rende ancora più estenuanti le condizioni nelle officine a causa del parziale utilizzo degli impianti di raffreddamento conseguente il taglio dei costi.... per efficienza. A seguito della legittima reazione operaia, i vari supervisor e shift manager per reprimere il dissenso utilizzano i soliti vecchi metodi quali contestazioni disciplinari, spostamenti e revoca dei permessi. Tali provvedimenti sono ancor più deplorevoli e da respingere, in quanto denotano una forma di accanimento contro quei lavoratori resi più deboli dalle loro condizioni fisiche o contrattuali (precari)”.

“Infine, le modalità di benservito riservate a decine di lavoratori in staff leasing confermano lo sfruttamento 'usa e getta' di ragazzi a fronte dei sacrifici richiesti loro negli ultimi anni e incertezza sul futuro industriale ed occupazionale – concludono - contro la logica aziendale del 'dividi et impera' esercitata per mezzo dei loro vassalli opponiamoci con determinazione a tutela delle nostre condizioni lavorative di salute ed economiche presenti e future”.

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