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Cronaca Vasto

Prestiti con tassi fino al 1.400% e soldi sottratti al lavoro per pagare: quattro persone denunciate

I militari della guardia di finanza hanno segnalato all'autorità giudiziaria i tre presunti usurai e la vittima che li aveva denunciati: dopo le minacce, si sarebbe appropriato di 148mila euro nell'agenzia assicurativa in cui era impiegato

Si sarebbe appropriato indebitamente di circa 148mila euro, dopo aver chiesto un prestito di 35mila euro con tassi usurari. Per questo il sub-agente di un'agenzia assicurativa è stato denunciato, oltre ai tre presunti usurai. 

È l'esito di un'indagine dei militari del comando provinciale della guardia di finanzia di Chieti, che hanno segnalato all'autorità giudiziaria i tre, uno residente a Casalbordino e gli altri due a Vasto, per le ipotesi di reato di usura ed estorsione e uno per appropriazione indebita e truffa. 

Il lavoro investigativo di polizia giudiziaria svolto dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Chieti, su delega della procura di Vasto, in particolare, è scaturito dalla denuncia presentata dal sub-agente, che aveva raccontato di aver chiesto un prestito da 35mila euro. Ma, negli ultimi due anni, gli interessi sarebbero aumentati fra l'800% e il 1.400%, al punto da costringerlo a versare un importo di oltre 360mila euro. 

L'indagine ha consentito di raccogliere circostanziali elementi di prova, in particolare tramite l’escussione di persone informate sui fatti, accertamenti bancari, analisi di registrazioni telefoniche e messaggistica varia esibita dalla parte lesa. A quel punto, il magistrato inquirente ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati, uno residente a Casalbordino e due a Vasto.

Gli investigatori, però, hanno accertato anche un altro reato, commesso dalla vittima. Secondo quanto è stato possibile accertare questi, che lavorava nell'agenzia assicurativa del fratello, si era appropriato indebitamente di 148mila euro: per questo, è stato denunciato per appropriazione indebita e truffa. 

L'uomo ha raccontato di essere stato costretto per riuscire a pagare alle scadenze pattuite, visto che gli altri tre indagati facevano sistematicamente ricorso a minacce di violenza e di morte e, oltretutto, cercavano di intimidirlo dicendo che avrebbero rapito i suoi cari, qualora non avesse saldato le somme richieste. Il procedimento penale è ancora pendente.

Il comandante provinciale delle fiamme gialle, colonnello Michele Iadarola, nel rimarcare l’efficace lotta da parte della guardia di finanza ai fenomeni usurari ed estorsivi, conferma quanto sia indispensabile la denuncia tempestiva nei confronti dei soggetti autori di
questi comportamenti criminali, evitando, in tal modo, che le vittime subiscano ulteriori conseguenze dovute allo stato di
disperazione e timore derivante dalle intimidazioni ricevute. 

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