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Cronaca Ortona

Definiti i dettagli per accogliere nel porto di Ortona i 161 migranti salvati da Emergency, l'arrivo potrebbe tardare per il maltempo

Stamani si è riunito il Comitato provinciale di ordine e sicurezza pubblica per fare il punto sulle procedure da adottare all'attracco in porto della nave su cui viaggiano anche 3 donne incinte, 52 minori non accompagnati e 9 accompagnati, di varie nazionalità

È previsto per domani, al porto di Ortona, l'arrivo della nave battente bandiera panamense Life Support dell'organizzazione non governativa Emergency, che ha soccorso 161 persone nel Mediterraneo. L'attracco, inizialmente previsto per le ore 15, potrebbe essere rallentato dalle condizioni meteo. 

E per organizzare al meglio l'accoglienza dei migranti, stamani in prefettura si è riunito il Comitato provinciale di ordine e sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Mario Della Cioppa, con la partecipazione del presidente della Provincia Francesco Menna, del questore Francesco De Cicco, del comandante provinciale dei carabinieri colonnello Alceo Greco, del tenente colonnello Emiliano Sessa per la Guardia di Finanza di Chieti, dell’architetto Dario Pompilio per il comando provinciale vigili del fuoco, del comandante Francesco Scala per la capitaneria di porto di Ortona, del sindaco di Ortona, LeoCastiglione, del resposabile Adamo Mancinelli e del coordinatore infermieristico del 118 Michele Cozza, di Silvio Liberatore e di Morena Serafini per l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, della dottoressa Capuani per l’ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) di Pescara, il Roan di Pescara, il presidente del comitato locale Cri Massimo Montebello, medici responsabili della Asl Chieti e il referente dell’autorità di sistema Portuale del Mare.

Lo scopo della riunione, che fa seguito a quella preparatoria di sabato, è stata la verifica e condivisione delle procedure di sbarco e accoglienza dei 161 migranti con tutti gli enti e soggetti coinvolti nelle operazioni e il perfezionamento delle operazioni, anche in relazione al maggior numero di persone presenti sulla Life Support rispetto al precedente sbarco, lo scorso 25 febbraio, sempre al porto di Ortona.

Tra i migranti ci sono 26 donne, di cui 3 incinte, 74 uomini, 52 minori non accompagnati, e 9 minori accompagnati, di varie nazionalità. Si tratta per la maggor parte di cittadini etiopi, ivoriani e originari della Guinea Conakry, ma ci sono anche somali, nigeriani, sudanesi, camerunensi, oltre a migranti provenienti da Chad, Liberia, Mali, Gambia, Burkina Faso ed Eritrea.

Il numero di migranti e, soprattutto, le ipotetiche condizioni atmosferiche non favorevoli, hanno reso opportuno adottare un differente modello organizzativo di accoglienza rispetto a quello di un mese fa. È previsto un primo screening sanitario e i successivi controlli, sia a bordo che a terra, direttamente nel porto subito dopo lo sbarco. Quindi, contemporaneamente, ci sarà una prima attività di ristoro con generi di conforto nel porto.

Esaurite velocemente queste fasi, salvo situazioni sanitarie che impongano il ricovero immediato nelle strutture ospedaliere, i migranti saranno trasportati per tutte le fasi procedurali successive, cioè identificazione, ristoro, ripartizione per il trasporto nei centri di accoglienza, nel palazzetto dello sport di Villa Caldari, messo a disposizione dal Comune di Ortona.

Al momento dell’attracco alla banchina Nuova Nord del porto, saranno effettuate le operazioni preliminari di screening sanitario a bordo da parte del personale medico Usmaf autorizzato a salire sull’imbarcazione. Dopodiché, i migranti verranno fatti sbarcare, dando priorità ad infermi, donne in stato di gravidanza e minori, e accolti in una prima area di accesso adibita all’assegnazione di un braccialetto di riconoscimento e a un primo foto-segnalamento.

Tutti saranno poi condotti nell’area del porto allestita dalla Croce Rossa Italiana e dalla locale protezione civile, ove saranno sottoposti ad ulteriori e più approfonditi controlli da parte di sanitari della Asl e del 118, oltre a psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, per poi essere trasferiti nell’area prospicente, anch’essa riscaldata, dedicata alle primissime procedure di identificazione.

Infine, verranno trasferiti con pullman messi a disposizione dalla prefettura al palazzetto dello sport d Villa Caldari, in piccoli gruppi, in modo da rendere più fluida la procedura di identificazione a cura della questura.

Per il riparto dei migranti bisognerà attendere le disposizioni del ministero dell’Interno, tenuto conto della presenza di numerosi minori stranieri non accompagnati per la cui accoglienza è previsto un differente circuito rispetto a quello degli adulti.

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