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Cronaca

Ancora incerto il futuro dei lavoratori Arpa e Sistema

Resta aperta la vertenza e i sindacati invocano soluzioni per la situazione economica e finanziaria della società e per la condizione negativa dei dipendenti, vessati da turni stancanti e col futuro incerto

“Chi dei tre attori in campo, Morra per la Regione, Cirulli per Arpa, Valentini per Arpa/Sistema, sta bluffando? Chi sta giocando col futuro di 102 lavoratori e delle loro famiglie? Oppure, come molti di noi ipotizzano, è un bluff messo in campo da tutti e tre?”. È lo sfogo dei lavoratori di Sistema, società di servizi partecipata dell’Arpa, che si uniscono al coro dei dipendenti delle Autolinee regionali, rivendicando la giusta attenzione anche alla loro causa.

Scongiurata la privatizzazione della società, l’Arpa ha cambiato rotta. “Cosa è successo in queste ore per determinare questo nuovo orientamento?”, si chiedono i lavoratori di Sistema. “Perché le direttive impartite da Morra e condivise dal vice presidente di Arpa Radichetti e dai sindacati sono state disattese dal cda di Sistema?”.

“Il presidente Valentini – insorgono – insieme al vice Iezzi e al consigliere Litterio (tutti funzionari di Arpa), non hanno voluto fare gli interessi di Sistema, anzi supinamente hanno accettato di sottostare agli ordini del “presidente dei presidenti” Cirulli”.

“Mai i lavoratori di Sistema avrebbero potuto pensare che la loro sorte, dopo la negativa parentesi di Gambacorta e Ciarrapico, potesse avere un così tragico epilogo”, dicono. “Paradossalmente – continuano – coloro che avrebbero dovuto vigilare sul buon andamento delle società e sul suo auspicato rilancio, si sono rivelati il braccio armato al soldo di Cirulli. È da questo perenne conflitto di interessi che sono scaturiti i problemi di Sistema, che in questi ultimi due anni è stata praticamente gestita dai lavoratori, non potendo contare sull’apporto del nuovo cda, inevitabilmente compromesso con le miserevoli vicende di Arpa e del suo condottiero”.

E sul fronte Arpa la situazione non è migliore: all’ultimo incontro in prefettura non hanno partecipato né la Regione né il presidente Arpa.

“Sul fronte delle necessità di personale – spiegano in una nota congiunta Alessandro Di Naccio (Fit Cisl Abruzzo), Giuseppe Murinni (Uilt Uil Abruzzo), Luciano Lizzi (Faisa Cisal Abruzzo) - la società ha dato la disponibilità a consentire ulteriori trasformazioni di personale part-time in full-time nel numero di 10 unità entro quindici giorni da oggi per dare un minimo respiro agli organici del personale viaggiante troppo carenti”.

“Al termine dell’ennesima riunione – accusano i sindacati – emerge il quadro di un’azienda sostanzialmente sana e con elevate potenzialità che però vacilla per scelte su investimenti e gestione del personale (solo per il blocco delle assunzioni si sono sprecati circa 700 mila euro in due anni) nonché per la pretesa della "politica" di farle erogare 2 milioni km di servizi senza retribuzione alcuna. Scelte azzardate di politica industriale senz’altro condivise tra il CdA e la proprietà, forti investimenti in materiale rotabile ed infrastrutture senza la certezza di precise coperture economiche. Ora – proseguono - al fine di attuare le norme della legge di stabilità 2014 che consentirebbe il ripiano di bilancio di Arpa da parte della Regione, occorre redigere uno specifico piano di impresa”. Un documento che dovrebbe essere portato in approvazione insieme al bilancio a fine giugno.

“Ma continua ad essere irrisolta – continuano i sindacati – la problematica relativa alle difficoltà economiche/finanziarie della Società e alle ricadute negative che questo quadro comporta sui lavoratori, preoccupati per l’incertezza che avvolge la maggiore società di trasporto pubblico locale della regione oltre che essere sottoposti a turni estenuanti di lavoro per le carenze di personaleCon l'ennesimo verbale negativo, resta quindi tutta aperta la vertenza per la quale a breve saranno messe in campo ulteriori iniziative e che vedrà i lavoratori in prima linea a tutela e a difesa di un patrimonio della collettività”.

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