Nuova accusa per il preside indagato per atti sessuali con minori: deve rispondere di prostituzione minorile

Nuova ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il dirigente scolastico di 48 anni che, lo scorso 19 giugno, era stato arrestato con l'accusa di atti sessuali con un minorenne. L'uomo, che è di Lanciano, preside di due istituti superiori della provincia, attualmente sospeso, deve ora rispondere anche di prostituzione minorile.

Il provvedimento, eseguito nel pomeriggio di ieri dalla seconda sezione reati contro la persona della squadra mobile di Chieti, è stato emesso dal gip del tribunale dell'Aquila, Baldovino de Sensi, su richiesta del sostituto procuratore Guido Cocco. 

Le nuove accuse gli vengono mosse dopo l'analisi del materiale informatico sequestrato a giugno durante la perquisizione domiciliare.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini della squadra mobile, il dirigente scolastico avrebbe compiuto più volte atti sessuali con il minorenne, consegnandogli poi alcune somme di denaro direttamente o tramite ricariche di una carta prepagata di proprietà del ragazzino.  

Sarebbe inoltre emerso che il preside contattava abitualmente ragazzi minorenni tramite chat dedicate a incontri tra uomini.

L'attività di indagine è scaturita da quella della procura della Repubblica di Chieti, tuttora in corso, per atti sessuali con minorenni. 

Gli investigatori teatini accusano il 48enne di aver approfittato del suo ruolo di dirigente scolastico per compiere atti sessuali con il giovanissimo sia all'interno della scuola che questi frequentava, sia in un'abitazione di proprietà del preside, in cui il ragazzo sarebbe stato condotto durante l'orario delle lezioni. 

In merito a queste accuse, il docente si è sempre dichiarato innnocente.