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Stato di agitazione dei lavoratori della Asl, sindacati sul piede di guerra contro l'azienda

La protesta indetta dalle rappresentanze sindacali unitarie, con le segreterie provinciali di Cgil Fp, Uil Fpl, Nursid, Nursing up, Fsi, Usb, Cisal

Stato di agitazione dei lavoratori della Asl Lanciano Vasto Chieti indetto dalle rappresentanze sindacali unitarie, con le segreterie provinciali di Cgil Fp, Uil Fpl, Nursid, Nursing up, Fsi, Usb, Cisal. 

"A oltre un anno dalla firma del rinnovo del contratto di settore avvenuto in data 2 novembre 2022 - spiegano i rappresentanti sindacali - nonostante le ripetute e insistenti richieste delle sigle sindacali, la direzione strategica della Asl non provvede ancora a dar corso a quanto il contratto obbliga". In particolare, contestano il fatto che l'azienda non abbia convocato i sindacati per l'avvio del negoziato.

"La rsu e le organizzazioni sindacali - aggiungono - ritengono centrale e prioritario il valore della contrattazione decentrata attraverso la quale vengono agiti il confronto, le trattative, e i successivi accordi tesi a integrare gli aspetti normativi ed economici rispetto al dettato del contratto collettivo nazionale vigente, contestualizzate alle esigenze peculiari dell’azienda e alle necessità specifiche dei lavoratori.
Dispiace constatare come, malgrado le rappresentate reiterate richieste, nonché i relativi solleciti, aventi il fine di dare avvio al negoziato sul contratto collettivo decentrato integrativo, la direzione di codesta azienda tende a sottrarsi ai propri doveri istituzionali, rallentando e differendo la partecipazione dei soggetti sindacali alla definizione delle misure che l'azienda deve adottare, nonché ai rappresentanti della rsu e alle organizzazioni sindacali di assolvere alle funzioni istituzionali per le quali sono stati eletti".

I sindacati chiedono dunque di "definire urgentemente un protocollo strutturato sulle relazioni tra soggetti sindacali e azienda nel pieno rispetto dei loro ruoli e competenze, affinché si proceda con la massima sollecitudine in tale direzione. Tante sono le tematiche contrattuali a cui dover dare una compiuta risposta e tra queste si elencano quelle di maggior rilievo senza per questo pretendere di essere esaustivi rispetto alla molteplicità degli argomenti da affrontare".

In particolare, i sindacati chiedono un confronto sulla "mancata contrattazione preventiva dei criteri di ripartizione delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa; mancata liquidazione del premio incentivante relativo all’anno 2022; mancata contrattazione dei criteri per l'attribuzione dei premi correlati alla performance con relativa suddivisione in due budget distinti (performance individuale e performance organizzativa); mancata indizione degli avvisi per l’attribuzione dei differenziali economici di professionalità anno 2023; mancato rispetto degli accordi pattuiti (regolamento pronta disponibilità – vigenza concordata 1 marzo 2024); mancata contrattazione relativa all’elevazione dell’indennità di pronta disponibilità, indennità per il turno notturno, indennità per l’operatività in particolari Uo/Servizi, indennità di funzione per gli incarichi professionale di base; mancata regolamentazione della cosiddetta 'libera professione' per le professioni sanitarie del comparto nonostante plurime reiterate richieste; mancata contrattazione dei criteri relativi all’indizione delle procedure di progressione verticale e orizzontale tra le aree; mancato confronto sui criteri per il riconoscimento dei buoni pasto sostitutivi al servizio mensa; mancata prosecuzione degli incontri per la definizione del regolamento sull’orario di lavoro; mancata contrattazione relativa all’innalzamento dei tempi previsti per le operazioni di vestizione e svestizione, nonché per il passaggio di consegne; mancata definizione dei criteri di ripartizione degli incentivi previsti per le funzioni tecniche; mancata assegnazione di taluni incarichi di funzione".

I sindacati chiedono che nella riunione fissata per il prossimo 4 aprile "sia concordata una calendarizzazione certa degli incontri in funzione della esigibilità della contrattazione sulle numerose tematiche sopra richiamate, con espresso avvertimento che qualora ciò non si concretizzasse, si farà ricorso alle procedure previste dalla legge per attivare le clausole di raffreddamento e di conciliazione dinnanzi al competente prefetto del capoluogo di Provincia".

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