Liceo Gonzaga: la protesta #nogreenpass si sposta all'Ufficio scolastico: "No all'esclusione sociale"

Non si ferma il presidio permanente all'esterno dell'istituto magistrale 'Isabella Gonzaga' per chiedere "condizioni di lavoro dignitose per insegnanti e dipendenti che non sono in possesso del green pass".

Il Movimento No Green Pass guidato da Nico Liberati che lo scorso 5 maggio ha presentato un esposto alla procura ora annuncia, per lunedì prossimo, un sit in di protesta all'esterno dell'Ufficio scolastico provinciale a Chieti.

I manifestanti chiedono un incontro alla preside per "rivedere la collocazione dei docenti demansionati". Dal 12 maggio è partito lo sciopero della fame al quale "verrà aggiunto quello della sete, a breve, se le cose non dovessero cambiare".

E ora anche all’interno dell’istituto se da una parte un gruppo di docenti in una lettera spiega che: "Non siamo più disposti a subire gli attacchi e le vessazioni di coloro che hanno deciso di non vaccinarsi, reclamando il sacrosanto diritto alla libertà della propria scelta, ma paradossalmente svilendo quella altrui".

Ora spunta un’altra missiva, firmata da altri cinque tra insegnanti e personale Ata che invece sostengono come sia "molto grave l’esclusione sociale in un contesto culturale che si fregia di promuovere l’inclusività e la diversità. Abbiamo visto che alcuni colleghi hanno perso il lavoro dopo aver utilizzato per mesi costosi tamponi. Sono stati allontanati dalla scuola nel silenzio delle istituzioni, sindacati e società civile".

Da maggio dirigenti, docenti e Ata sospesi fino al 31 marzo perché non vaccinati, sono rientrati a scuola senza green pass base. Il personale docente ed educativo inadempiente all’obbligo vaccinale viene impiegato nello svolgimento di tutte le altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni, quali, a titolo esemplificativo, le attività anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione.