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Annunciati 32 licenziamenti nell'azienda che si occupa delle pulizie nello stabilimento Stellantis di Atessa (ex Sevel)

L'Usb Lavoro privato accusa la Iscot spa di non aver avuto alcun confronto con i sindacati e annuncia battaglia a tutela dei lavoratori

Procedura di licenziamento per 32 lavoratori della Iscot spa, che si occupa dei servizi di movimentazione mezzi di raccolta nello stabilimento Stellantis (ex Sevel) di Atessa. Ne dà notizia la Usb Lavoro privato Chieti Pescara, che parla di "un fulmine a ciel sereno, senza alcun confronto sindacale". 

Secondo quanto denuncia il sindacato, l'azienda avrebbe comunicato alle organizzazioni sindacali l'apertura della procedura di licenziamento collettivo di 32 lavoratori a partire dal 30 novembre, "a causa della comunicazione di interruzione dell’appalto, da parte della committente, relativo ai servizi di movimentazione mezzi di raccolta presso lo stabilimento Stellantis di Atessa (ex Sevel)".

"La Iscot - prosegue la Usb - sostiene che tale procedura si è resa necessaria per l’impossibilità di ricollocare il personale sugli altri appalti in essere nello stabilimento e perché, non avendo potuto partecipare alla gara di aggiudicazione del nuovo appalto, non può conoscere quale sarà effettivamente il perimetro del nuovo contratto per applicare l’articolo 4 del contratto collettivo nazionale multiservizi che consente il passaggio del personale al nuovo aggiudicatario".

Il sindacato annuncia una "richiesta di esame congiunto atto all’espletamento della procedura per salvaguardare i livelli occupazionali, anche se riteniamo inaccettabile che non vi sia stato nessun confronto sindacale in merito e chiediamo il ritiro immediato della procedura con il coinvolgimento di Stellantis che garantisca il passaggio alla nuova aggiudicante di tutti i lavoratori con garanzie di parità di condizioni economiche e normative previste dal contratto collettivo nazionale. L'Usb è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i lavoratori, iscritti e non, che da alcuni anni subiscono una condizione lavorativa e retributiva penalizzante dovuta ai tagli dei costi praticati dalla Stellantis".

"Molti lavoratori delle aziende in appalto, tra questi anche quelli della Iscot - è la denuncia del sindacato - si sono visti ridurre orari lavorativi settimanali e hanno subito il costante ricorso agli ammortizzatori sociali che, unitamente all’inflazione a due cifre, ha falcidiato le loro retribuzioni. Non si specula sulla pelle dei lavoratori e sia la Iscot che Stellantis devono farsi carico del problema che rischia di lasciare in mezzo alla strada non solo i 32 lavoratori ma anche le loro famiglie. Le istituzioni e la politica - è l'appello - devono aprire gli occhi e mettere fine a questi perversi meccanismi che garantiscono risparmi e maggior efficienza alle aziende, ma schiacciano i lavoratori che pagano sempre il prezzo più alto".

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