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Domenica, 28 Aprile 2024
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Nel Giorno della Memoria, l'università d'Annunzio ricorda il giorno in cui Liliana Segre divenne Membro onorario del corpo accademico

Pochi mesi dopo la nomina a senatrice a vita, venne invitata dall'ateneo teatino per l'importante riconoscimento, conferitole per l'impegno attivo a tenere viva la memoria dell'Olocausto; a 13 anni fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, da cui tornò dopo la fine della guerra, unica sopravvissuta della sua famiglia

Sono trascorsi quasi sei anni dal giorno in cui alla senatrice a vita Liliana Segre venne conferito il titolo di Membro onorario del corpo accademico dell'università Gabriele d'Annunzio. 

E oggi, nel Giorno della memoria, in cui si ricorda l'Olocausto, di cui Segre è stata testimone diretta, l'ateneo ricorda quel 30 ottobre 2018, riproponendo sull'home page del sito dell'università il video della cerimonia, che si tenne nell'auditorium del rettorato di via dei Vestini. 

"In questa giornata di riflessione sulla tragedia della Shoah e in un tempo sconvolto ancora da guerre e persecuzioni - scrive la d'Annunzio - riproponiamo la sua toccante testimonianza su una delle pagine più tragiche della storia del Novecento. Liliana Segre, con il suo instancabile impegno, rende viva davanti ai giovani la memoria di quelle vicende, promuovendo nelle coscienze il sentimento di consapevolezza storica, di umanità e di pacifica convivenza in luogo dell’indifferenza e dell’odio razziale, condizione necessaria e imprescindibile per il progresso culturale e scientifico ieri come oggi".

Liliana Segre, milanese, classe 1930, nata in una famiglia ebraica, subì direttamente le conseguenze delle leggi razziali, prima, quando era ancora una bambina, con l'espulsione da scuola; poi, a 13 anni, con l'arresto e la deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz, da cui fece ritorno alla fine della Seconda guerra mondiale, unica superstite della sua famiglia. Fu una dei 25 sopravvissuti fra i 776 bambini italiani di età inferiore a 14 anni deportati ad Auschwitz.

Dopo molti anni di silenzio, negli anni Novanta ha iniziato a raccontare la sua storia e le atrocità dell'Olocausto, con l'obiettivo di tenere viva la memoria delle atrocità di allora e di sensibilizzare le nuove generazioni. A gennaio 2018, è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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