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Sabato, 27 Aprile 2024
Attualità Roccamontepiano

Cinque giorni di viaggio per 2.500 chilometri: famiglia di nove persone in fuga dall'Ucraina accolta a Roccamontepiano

Tutto il paese, a cominciare dal sindaco Carulli, si è mobilitato per l'arrivo di mamma, papà, nonna e sei figli: in paese vive la nonna materna, che si era rivolta agli uffici del Comune per chiedere aiuto

Dall'orrore della guerra in Ucraina, alla fuga, fino all'arrivo, venerdì sera, a Roccamontepiano, al sicuro nel borgo alle pendici della Maiella dopo un viaggio di 2.500 chilometri, durato 5 giorni, con oltre 22 ore per riuscire a lasciare il proprio Paese sotto assedio. È la storia a lieto fine di una famiglia di 9 persone, accolte dal sindaco Adamo Carulli e da tutta la comunità, dopo che una donna ucraina, in paese come badante, si era presentata negli uffici comunali chiedendo aiuto per la figlia e per tutti i suoi cari in fuga. 

Così, in paese sono arrivati mamma Angels, 35 anni, papà Grisca (45), la nonna Victoria (75) e i sei figlioletti, tutti minorenni: Stois, di 16 anni, i gemelli Artur e Artem di 14, Carina di 11, Nadia di 10 e David di 7. 

"Il sorriso dei bambini al sicuro e lontani dalla guerra - racconta il sindaco - ci ha riempito il cuore di gioia e ci ha permesso di tornare a sperare in un futuro migliore. Sei bambini splendidi che ci hanno donato il loro sorriso, il loro sentito 'ciao' come prima parola in italiano che hanno imparato. Sui volti di tutti la stanchezza ma anche la consapevolezza di essere accolti e sentirsi sicuri dentro una casa. Chi fugge dalla guerra ha sempre bisogno di una carezza che scalda il cuore. La stessa che vorremmo trovassero sempre i nostri figli, lungo il cammino della loro vita", aggiunge il primo cittadino.

Tutta la famiglia è stata ospitata gratuitamente in una struttura ricettiva. Per loro, si stanno raccogliendo vestiario nuovo o in buone condizioni e qualche medicinale. Sono riusciti a fuggire in 9 su un'auto, per cui hanno portato con sé solo lo stretto necessario.

"Sono fuggiti dalla guerra e possiamo solo immaginare cosa si può provare a lasciare la propria terra, il lavoro, gli affetti più cari", dice il sindaco. 

Intanto, prosegue in paese la campagna di solidarietà avviata nei giorni scorsi, con la raccolta di beni di prima necessità e alimenti a lunga conservazione, che possono essere donati nella sala consiliare del Comune.

La campagna di solidarietà già annunciata in questi tristi giorni, ha preso avvio con la raccolta di beni di prima necessità con alimenti a lunga conservazione da poter depositare nella sala consigliare del municipio.

Il Comune fa sapere che si è costituito un comitato spontaneo di cittadini, associazioni, amministratori e parrocchie che ha lanciato insieme all'amministrazione locale la volontà di raccogliere fondi e abitazioni sfitte da mettere a disposizione per accogliere cittadini ucraini in fuga.

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