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Spacca cuore giallorosso: "Il Francavilla 1927 la mia seconda pelle"

Il portiere e capitano vive a due passi dal Valle Anzuca e per riportare la "sua" squadra in Eccellenza ha detto no anche alle richieste arrivate dalla serie D. "Questa maglia è al di sopra di tutto, ho tante rivincite da prendermi"

Questione di cuore. Valerio Spacca, portiere e capitano del Francavilla 1927, ha detto no alla D e all’Eccellenza per tenersi stretta la gloriosa maglia giallorossa. Abita a dieci metri dal Valle Anzuca e sente i colori sulla pelle. Poteva andare a Chieti e salire di due categorie, oppure fare il titolare a Montesilvano con il 2000 Calcio. E c’erano anche altre richieste in estate. A tutte ha detto gentilmente di no.

“Sono nato con questi colori e li indosserò fino alla fine della mia carriera – ha detto il portierone giallorosso, 27 anni a dicembre – . Ho detto no alle categorie superiori perché il Francavilla per me è al di sopra di tutto. Vorrei riportare questo club in Eccellenza, ma anche più su. C’eravamo riusciti, ma poi il posto nel calcio nazionale ci è stato tolto, dopo tanti anni io e il mio amico Matteo Milizia ci eravamo riusciti... Ma è storia passata e non mi va di riaprire vecchie polemiche”.

La nuova proprietà ha progetti molto chiari: “Questa società vuole far bene, ricostruire un settore giovanile importante e tornare il prima possibile nella categoria superiore per ridare entusiasmo alla piazza. La rivalità con il Villa 2015? Non c’è affatto, nessuna frizione: siamo amici e ci dividiamo il campo in alcuni giorni della settimana. Speriamo presto di giocare il derby in Eccellenza”.

Spacca, un passato anche nelle giovanili del Pescara, è stato in rampa di lancio in passato, ma qualche scelta non è stata illuminata: “Cosa non rifarei? Probabilmente non sceglierei l’Amiternina (estate 2014, ndc) al posto della Samb o altre piazze che potevano lanciarmi nel calcio ad alti livelli”.

Il futuro sarà giallorosso, ma cosa si aspetta il portiere francavillese? “Mi auguro un futuro di soddisfazioni anche a livello personale. Qualche sassolino da togliermi ce l’ho, qualcuno ha detto addirittura che ero finito, anche per via di miei prestazioni non eccelse. Ho voglia di prendermi delle rivincite, personali e di squadra”.

Oggi è capitano del Francavilla, società che ha calcato i campi della C e anche il manto di San Siro: “La fascia non mi pesa, ma mi dà le giuste motivazioni per scendere in campo. Essere il capitano del Francavilla non è una cosa da poco. Sono il giocatore più “anziano” come militanza in questo club: è una responsabilità grande che mi assumo con orgoglio. Ai tifosi prometto massimo impegno, insieme ai miei compagni di squadra e amici, per il bene di questa società. Spero che la gente di Francavilla torni allo stadio a tifare per questa maglia”.

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