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Commento choc del consigliere su Silvia Romano, la Lega prende le distanze da Angelosante

Il leghista aveva paragonato la conversione della giovane alla religione islamica a "un ebreo convertito al nazismo". E il centrosinistra attacca: "Chieda scusa"

La Lega, partito del consigliere regionale Simone Angelosante, prende le distanze dal suo commento choc sulla liberazione della cooperante milanese Silvia Romano. Ieri, in un post su Facebook, il leghista, che è anche sindaco di Ovindoli, aveva scritto: 

Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?

La Lega ha preso le distanze tramite il coordinatore regionale, il deputato Luigi D'Eramo, che ha detto: 

Il partito ribadisce con ferma convinzione la propria linea: simili incauti concetti non dovrebbero mai essere pronunciati da nessuno. Mi riservo di valutare la vicenda in maniera più approfondita nelle prossime ore.

Il commento di Angelosante ha fatto in breve tempo il giro d'Italia. Su Twitter, il presidende di Italia Viva, Ettore Rosato, ha commentato così l'uscita del 

consigliere regionale della Lega, non nuovo ad uscite del genere. Chissà se per qualche istante pensa prima di scrivere. Spero proprio di no, sarebbe peggio se ci avesse anche meditato sopra.

L'opposizione in consiglio regionale taccia il post come

una delle cose più basse e meschine che la politica abbia espresso nella storia della nostra Repubblica.

I consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Americo Di Benedetto, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani chiedono una presa di posizione della Regione e commentano: 

Non è con l’odio, né con assurdi paragoni che si ottiene consenso e non è con la violenza delle offese, peraltro del tutto ingiustificate, che si fa politica. Il consigliere con le sue pubbliche esternazioni ha danneggiato tutto il consiglio, dando voce a un livore che non rappresenta la nostra terra, che con la sua storica accoglienza e la sua grande solidarietà è piena di buoni esempi, passati e presenti.

Chieda ufficialmente scusa a Silvia e a tutti coloro che sono rimasti scossi dalle sue affermazioni. La maggioranza di centrodestra e il presidente del consiglio regionale prendano subito le distanze dalle sue dichiarazioni, senza minimizzarle: è arrivato il tempo, per tutti, di riconoscere alla storia il suo valore e far arretrare ideologie che di certo non contribuiscono né alla crescita, né allo sviluppo della nostra società.

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