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Il Presidente torna in Provincia, il Pd: sia un reale cambio di marcia però!

Il capogruppo Camillo D'Amico: "Il ritorno alla guida della Provincia di Chieti dovrebbe sostanziare un cambio di marcia non la ripresa del solito vigore comunicativo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

“Notiamo con favore la vigorosa ripresa comunicativa del presidente Enrico Di Giuseppantonio dopo la revoca delle dimissioni per la mancata candidatura parlamentare. La nostra speranza è che, questo vigore, sia sinonimo di un reale cambio di marcia dell’attività amministrativa e sostanzi un riscontro concreto alle tante parole in libera uscita. Speriamo, inoltre, che il tutto avvenga per una naturale riscossa personale e non contenga del livore vendicativo verso nessuno.

Apprezziamo la proposta avanzata agli enti locali di dar corso alla stabilizzazione dei tanti lavoratori precari che, in tanti anni, vi hanno prestato lavoro, così come previsto dalla legge di stabilità, acquisendo professionalità significative ed importanti che potrebbero risultare utili e positive. Questa cosa darebbe continuità ed efficienza ai servizi oltre che serenità agli interessati ed alle loro famiglie. Vorremmo però che sia la provincia di Chieti a dare un primo e concreto buon esempio al riguardo.

Al presidente Di Giuseppantonio proponiamo la ripresa della discussione con la vicina e confinante provincia di Pescara sulla possibilità di aprire un tavolo serio e partecipato per ridisegnare la presenza degli uffici della pubblica amministrazione e unire le attività ed i servizi degli enti partecipati. Non è casuale pensare che, finita la campagna elettorale ed eletto il nuovo governo, non riprenda la discussione laddove è stata lasciata per quanto concerne il discorso del riordino delle province.

Lavorare ad una razionalizzazione che coincida con una riorganizzazione degli uffici della pubblica amministrazione facenti parte della circoscrizione provinciale è una cosa da fare a prescindere dai rigidi dettami contenuti nella spending review. Farlo con una maggiore serenità e senza il cappio di scadenze fisse ed imminenti è operazione saggia ed intelligente. Se poi, come corretto sarebbe, da questa operazione è l’intero territorio ed i cittadini amministrati a goderne in termini di maggiore efficienza l’operazione risulterebbe saggia e politicamente lungimirante. Il nostro gruppo è pronto ad esercitare una funzione costruttiva e propositiva purché il tutto avvenga rifuggendo dal populismo mediatico e dagli atteggiamenti pilateschi e partigiani cui abbiamo assistito nel recente passato”.    

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