Regolamento anti-botti, Riccardo (Pd): "Mancano controlli e sanzioni"
Nonostante la norma in vigore da dicembre 2013, in città si continuano a sparare petardi e fuochi rumorosi, senza alcuna sanzione. "Un atteggiamento ipocrita", accusa il militante Pd
Che il regolamento comunale contro i botti a Chieti non sia stato rispettato, si è notato nei minuti successivi alla mezzanotte del 1° gennaio 2016. Sebbene il numero dei feriti sia in calo e in città, da 3 anni, non si registrano accessi al pronto soccorso per danni causati da petardi e fuochi d'artificio, tuttavia sono tantissimi a non rispettare le regole.
E Giampiero Riccardo (Pd) punta il dito contro l'amministrazione, parlando di "norme antibotti molto social e poco reali". A dicembre 2013, quando il consiglio comunale approvò il regolamento permanente, fu fondamentale il contributo delle associazioni animaliste, che sollecitarono il regolamento.
"All'epoca - ricorda - fui tra i primi e più convinti sostenitori di tale iniziativa; sia perché Chieti era tra le città capofila di questo rinnovato senso civico a tutela degli animali, sia perché, permettendo l'uso dei giochi senza scoppio, in qualche misura si garantiva il divertimento agli amanti dei veri fuochi pirotecnici. Oggi, nel ribadire la soddisfazione per i risultati ottenuti, ho qualche dubbio rispetto alla reale applicazione della norma".
Infatti, i trasgressori, ad oggi, restano ancora impuniti, sebbene il regolamento preveda sanzioni fino a 3mila euro. "Che senso ha una regola se non esistono controlli e sanzioni?", si chiede Riccardo.
E aggiunge: "Ho quindi il sospetto che l'amministrazione usi i richiami al rispetto del regolamento per compiacere animalisti e deboli di cuore; ma poi si guardi bene dall'applicare controlli e sanzioni per non inimicarsi i consumatori 'fuorilegge' di petardi. Si tratta di un atteggiamento ipocrita; che stravolge lo spirito con cui la norma è stata proposta e di certo non giova a chi da essa avrebbe dovuto trarre qualche beneficio".