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Regione: urla e proteste dopo lo scioglimento del Consiglio

Bagarre in Consiglio Regionale per la mancata discussione della risoluzione delle opposizioni contro la chiusura dei punti nascita. D'Alessandro ribatte:"In 66 mesi non sono riusciti a uscire dal commissariamento"

Bagarre in Consiglio Regionale per la mancata discussione della risoluzione delle opposizioni contro la chiusura dei punti nascita. Ieri il presidente dell’assemblea, Giuseppe Di Pangrazio, ha deciso di rinviare alla prossima seduta la risoluzione urgente delle forze di opposizione con cui si chiede la sospensione e il ritiro del decreto commissariale che dispone la chiusura dei quattro centro di Sulmona, Ortona, Atri e Penne. A quel punto si è scatenata la reazione rabbiosa delle forze di opposizione e degli amministratori dei comuni interessati dal taglio dei punti nascita al grido di "buffoni", “ vergogna”.

“Dopo lo squallido teatrino di questa mattina, con il Consiglio regionale convocato alle 11 e poi slittato alle 16, il Governo D’Alfonso è riuscito a fare peggio: si è dato alla fuga invece di discutere la risoluzione sulla chiusura dei Punti nascite” è il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia “Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un atto di arroganza inaudita, inaccettabile, che non solo rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti dei Consiglieri regionali che hanno sottoscritto il documento, presenti all’Aquila già dalla mattina tenendo fede alla convocazione ufficiale, ma anche verso tutti quei cittadini che si aspettavano una risposta di fronte ad una questione tanto delicata quanto sentita da tutta la comunità”.    

"I cittadini abruzzesi pagano questa Giunta e questa maggioranza fior di indennità per tenere Consigli Regionali da due ore e per non votare i provvedimenti in favore dei cittadini. Questo è inaccettabile!" dichiarano i portavoce M5S “Un colpo di coda che non viene perdonato dai comitati e dai cittadini venuti in aula  per sentire la decisione del Consiglio su argomenti così importanti. Il presidente D’Alfonso, di fatto, è fuggito dall’aula con la sua maggioranza tra lo scontento tuonante nostro e dei cittadini”.  

Questo invece, il commento del sottosegretario alla presidenza della Giunta, Camillo D'Alessandro: "Chi non ha argomenti ritiene di poter colmare il vuoto con le urla e le offese. Hanno avuto 66 mesi di tempo - prosegue - e non sono riusciti ad uscire dal commissariamento della sanità ed oggi ritengono di avere il diritto all'urlo".

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