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Le liste d'attesa sono di nuovo bloccate: impossibile prenotare esami e visite anche per 14 mesi

La denuncia dei consiglieri Pd Di Giovanni e Di Roberto, che si appellano alla Asl, mentre il consigliere regionale Paolucci presenta un'interpellanza per difendere il diritto alla salute

Liste d'attesa e prenotazioni per visite ed esami diagnostici ancora bloccati nella Asl di Chieti. Così, tutti coloro che hanno bisogno di accertamenti per patologie non legate al Covid, si trovano ancora una volta nella condizione di dover attendere, magari mettendo a rischio la propria salute. 

A denunciare il blocco delle prenotazioni sono il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Filippo Di Giovanni, e la consigliera Barbara di Roberto. Una denuncia che arriva pochi giorni dopo l'incontro del sindaco Diego Ferrara con il manager della Asl Thomas Schael, per discutere anche delle criticità sanitarie sul territorio teatino. 

“Da mesi - dicono Di Giovanni e Di Roberto - si poneva l’attenzione sulla necessità di potenziare l’assistenza territoriale anziché preferire quella ospedaliera, che, di fatto, priva la cittadinanza del proprio diritto di tutela e cura specialistica e di diagnostica strumentale. Ma così non è stato, stando ai dati raccolti sulle prestazioni", dicono i due consiglieri.

"La realtà, invece, è che all’interno del presidio ospedaliero di Chieti, sono le liste d’attesa bloccate, la disponibilità di prenotare al Cup prestazioni fruibili nel 2021 se non oltre", denunciano.

Stando ai dati diffusi dai due consiglieri di maggioranza, gli esami strumentali di risonanza magnetica sono fermi al 31 dicembre 2020 e oggi non prenotabili, così come le mammografie, ferme al 30 giugno 2021. Gli esami di elettromiografia sono impegnati con prenotazioni fino al 30 novembre 2021, le colonscopie fino al 30 giugno 2021 e oggi non prenotabili. Stessa cosa per la tomografia computerizzata per addome, torace, impegnati con prenotazioni fino al 31 dicembre 2020. Per le gastroscopie le attese vanno fino al 31 marzo 2021, ma oggi non sono prenotabili. Le visite di reumatologia sono impegnate con prenotazioni fino al 30 fiugno 2021, quelle di cardiologia fino al 31 gennaio 2021, quelle di endocrinologia fino al 31 dicembre 2021 e oggi non prenotabili.

Per pneumologia si va fino al 31 marzo 2021, le visite di chirurgia fino al 31 gennaio 2021, quelle di vulnologia sono impegnate con prenotazioni fino al 31 gennaio 2020 e oggi non prenotabili, così anche le visite di oculistica, impegnate con prenotazioni fino al 30 giugno 2021. 

"Questo - sottolineano - il quadro drammatico per chi deve curarsi e per chi deve fare prevenzione. Il nosocomio teatino è lasciato allo sbando, con interventi spot inadeguati ad affrontare la nuova emergenza da contagi Covid e a mantenere la normale amministrazione del resto e la cittadinanza per l’ennesima volta è costretta a rivolgersi a strutture private anche fuori dal proprio territorio di residenza.  Come Partito Democratico cittadino, e soprattutto come gruppo consiliare di maggioranza, non ci limiteremo a questa denuncia verbale e pubblica, ma intraprenderemo azioni concrete e determinate a salvaguardia dei Teatini e del nostro nosocomio, che nelle intenzioni politiche regionali viene sempre più relegato a posizioni marginali rispetto alla propria funzione e dignità di Ospedale di città capoluogo”.

Proprio su questo tema il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Silvio Paolucci, ha presentato un'interpellanza, per avere risposte dalla giunta su "come intende affrontare una situazione che rende impossibile non solo la cura - dice l’ex assessore regionale alla Sanità - ma anche la prevenzione. Risulta impensabile che oltre al Covid non venga assicurato il diritto alla salute e alla cura delle altre patologie, viste le lunghe liste di attesa e il rinvio delle altre prestazioni, in alcuni casi, anche a fine 2021. Una governance lucida e presente sulla situazione dovrebbe favorire l’aumento dei servizi sanitari in termini di esami e di visite nell’ospedale di Chieti. Dica la Regione come intende fornire la dovuta opportunità ai pazienti di poter programmare liberamente le visite e gli esami in funzione delle patologie - conclude - dando loro l’opportunità della prenotazione presso le sedi preposte. Qua si mette a dura prova il diritto alla salute, che, a prescindere dalla pandemia è un diritto diffuso e che resterà quando, speriamo presto, questa emergenza ce la saremo messa alle spalle”. 

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