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Elezioni politiche, il coordinatore provinciale di Italexit Andrea Di Ciano: "Discontinuità con il governo Draghi"

In vista delle elezioni del 25 settembre, con il referente per la provincia di Chieti del partito fondato da Gianluigi Paragone abbiamo parlato di inflazione, caro bollette e precariato

"Il reddito di cittadinanza non è la soluzione alla crisi, serve discontinuità con questo governo". Italexit, il partito fondato da Gianluigi Paragone è critico con il governo Draghi e lancia proposte alternative in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.

Abbiamo intervistato il coordinatore provinciale di Italexit, Andrea Di Ciano. Con lui abbiamo affrontato anche alcuni temi di rilevanza nazionale.

Bollette alle stelle per le famiglie e le imprese: sicuramente il problema dei prezzi del gas e dell'energia elettrica sarà uno dei primi da dover affrontare: in che modo lo farete?

Il caro energia sta assumendo il profilo di una vera emergenza con costi che nel giro di un anno sono triplicati e con prospettive di ulteriore peggioramento.
Le misure fin qui adottate dal governo non sono sufficienti a riportare il costo entro livelli di sostenibilità e pertanto Italexit per l’italia ha chiesto lo scostamento di bilancio per far fronte all’emergenza, inoltre per Italexit è necessario intervenire per evitare distacchi di luce e gas e dividere gli utili di Eni ed Enel con i cittadini. Per contrastare gli effetti del caro bollette lo scostamento di bilancio deve essere non inferiore ai 35 miliardi, perché se così non fosse bisognerà fare i conti con aziende che chiudono, disoccupazione e tamponamento delle chiusure, anche sul piano dei rapporti con le banche. O il governo interviene adesso, con un maggiore deficit o dopo ci sarà un problema enorme.

Anche l'inflazione negli ultimi mesi sta pesando sul carrello della spesa delle famiglie. Quali sono le soluzioni da adottare nel breve e nel lungo periodo?

Anzitutto discontinuità e direzione opposta dall'ultimo governo. Fermare la deriva dell'ultimo governo culminata con l'infame decreto legge del 1.8.22 che andrà in vigore il giorno prima delle prossime elezioni politiche. 

I giovani restano una delle categorie più penalizzate dalla crisi economica: quali interventi intendete attuare per garantire un futuro più roseo alle nuove generazioni ed evitare la costante fuga dalla provincia se non dall'Italia?

I giovani sono senz'altro penalizzati da questa crisi, ma devastati anche loro da uno Stato nemico che da decenni non garantisce né più il lavoro né la dignità a nessun cittadino. L'abbandono dell'Italia da parte di 150 - 200.000 giovani all'anno è la testimonianza più netta di quanto affermato. Per certo, in ITALEXIT, non pensiamo che la soluzione possa risiedere nel reddito di cittadinanza ! Riteniamo, al contrario, che debbano essere messi in atto tutti gli sforzi e le risorse necessarie a rendere possibile la permanenza in Italia, anche nelle zone più disagiate. I giovani, molto spesso, sanno benissimo cosa vogliono, come farlo, e dove farlo, dunque la prima cosa sarebbe dare ascolto alle loro esigenze e credito alle loro stesse proposte. Tutti gli apparati di uno Stato serio (e Sovrano) devono creare le possibilità per farli restare, di qualunque attività essi si occupino, dall'Agricoltura all'Artigianato, dal fare Impresa al Terziario. Ma questo, per l'appunto, è un discorso legato alla Sovranità nazionale e a quella monetaria...
 

Turismo e sostenibilità ambientale sono due temi importanti da sviluppare in Abruzzo e in provincia di Chieti: quale ruolo può svolgere il governo in termini di aiuto concreto?

Turismo e sostenibilità ambientale sono due temi fondamentali, ma in Abruzzo (ad oggi) siamo ancora quasi all'anno zero per il Turismo, che di fatto nessuna amministrazione, né di Centrodestra che di Centrosinistra, è riuscito a fare decollare come invece meriterebbe una regione splendida e ricca di beni culturali, di bellezze paesaggistiche, e di eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche di pregio assoluto.
Se il turismo in Abruzzo non decolla, è però colpa, spesso, di vincoli che oggettivamente penalizzano o impediscono il fare turismo. Sì al rispetto dell'ambiente, ma non si può nemmeno pensare di fare turismo senza una recettività alberghiera diffusa e non limitata unicamente alla costa.
Come ITALEXIT, pensiamo che tali questioni siano maggiormente a carico della Regione e delle Province, più che del Governo, e sarà anche lì che a breve andremo a fare battaglia su questi temi.

In Abruzzo e nel centrosud l'innovazione digitale e lo sviluppo delle reti di ultima generazione è ancora in forte ritardo rispetto al nord del Paese. Quali sono le vostre proposte su questo tema?

Il discorso sulla innovazione digitale è complesso nonché delicatissimo, e non lo si può liquidare in quattro battute. Per quanto riguarda lo sviluppo delle reti finalizzate ad un miglioramento della velocità e della precisione sui processi produttivi e sociali in genere possiamo anche essere d'accordo, ma non dobbiamo dimenticare che vi sono domande sulla salute dei cittadini riguardo alle irradiazioni eccessive dalle reti elettromagnetiche - 5G in primis - cui nessuno intende rispondere. Occorrerà contemperare le esigenze di crescita e sviluppo digitale con le giuste richieste di sicurezza delle tecnologie utilizzate.
Il fatto che questo governo dei migliori e i suoi adepti abbiano esautorato totalmente i sindaci che giustamente si opponevano ad una sperimentazione selvaggia sulla popolazione la dice lunga su molte cose. Occorre prudenza e rispetto reale dei cittadini, che non sono propriamente ciò che il ministro Cingolani definisce "parassiti del pianeta Terra"...

Nell'ultimo anno qui si è discusso molto del raddoppio ferroviario sulla Roma-Pescara. I comitati e i sindaci delle città - fra cui Chieti e San Giovanni Teatino - sul tracciato chiedono un progetto alternativo. Il prossimo governo come gestirà la situazione?

Non c'è dubbio sulla priorità ed il ruolo strategici delle infrastrutture stradali e ferroviarie per l'intero sistema economico in Abruzzo. 
Non si può progettare di migliorare la qualità della vita delle persone se non vengono realmente ridotti al minimo gli interventi che determinano un impatto sociale e ambientale, ancor meno si può pensare di realizzare opere utili se non si prescinde dagli interessi elettorali e personalistici. Rispetto al progetto originario. Un progetto più sicuro, piu' lungimirante, meno impattante e con una fattibilità  anche più adeguata alle norme era stato predisposto, ma non è stato considerato perché non avrebbe corrisposto agli interessi di chi ha fatto parte del governo uscente. 
La voce dei comitati, dei cittadini e dei territori ha portato alla modifica del viadotto (cavalcaferrovia) estremamente impattante davanti a S. Maria Arabona, ora sostituito da un sottovia, e qualche altra piccola modifica per l'impatto paesaggistico, ma altre sono state ingiustamente respinte, come le osservazioni dei comuni di Chieti e Manoppello e in altri casi addirittura ignorate. Persino il giornalista di Rai 2 in un servizio sulla tratta Roma Rieti si e' posto la domanda su come mai il governo non fosse intervenuto per progettare anche una nuova tratta  Roma-Rieti-L'Aquila. 
La rincorsa ad un anacronistico filoatlantismo ci porterà, in generale, al suicidio economico ed ecologico e di questo noi del partito di Italexit ne siamo consapevoli. 
I nostro programma prevede di attuare progetti maggiormente adeguati e rispondenti alle caratteristiche dei territori, considerando le potenzialità che hanno ed in ascolto delle esigenze e delle proposte di soluzione provenienti dal tessuto sociale ed economico di chi vive e anima i territori.  

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