Di Pietro: Patto di Vasto per ricostruire il paese
"Ridare la parola ai cittadini" con questa premessa il leader dell'Idv, ospite questa mattina a Pescara, si prepara ad affrontare il dopo Berlusconi. Rilanciato il patto Idv-Pd-Sel sancito due mesi fa a Vasto
Rilanciare il patto Idv-Pd-Sel sancito a settembre a Vasto. Questa l'idea di Antonio Di Pietro, in conferenza stampa questa mattina (14 novembre) all'Hotel Plaza di Pescara.
Il leader Idv ha parlato dell'attuale situazione politica, delle dimissioni di Berlusconi e del nuovo Governo Monti; con quest'ultimo Di Pietro avrà un incontro nel pomeriggio a Roma.
Rilanciare il cosiddetto patto di Vasto, sancito durante la festa naizonale dell'Idv a settembre, per l'ex magistrato è un atto dovuto per ricostruire il paese. "Non un patto chiuso - ha spiegato - ma aperto a coloro che vorranno assumersi la responsabilità di un'alternativa di governo".
Gli incontri organizzati dall'Idv nelle diverse regioni per Di Pietro servono a valutare "come ricostruire il Paese sul piano della credibilità, delle riforme istituzionali e delle manovre economiche necessarie, dopo la tragicommedia berlusconiana". "L'Italia dei Valori oggi - ha continuato - si riunisce anche in Abruzzo con tutte le sue strutture elettive ed istituzionali perchè da qui a breve ci sono le elezioni amministrative e quindi dobbiamo valutare la nostra partecipazione".
"Non intendiamo essere nè zerbino, nè subalterni al partito democratico - ha aggiunto - ma non intendiamo neanche essere prevaricatori o disturbatori dell'alleanza: un rapporto di pari dignità di uguale corresponsabilità, con le primarie come modello privilegiato per individuare le candidature anche nelle prossime politiche, salvo che non ci siano esigenze particolari ingestibili o indigeribili, che ci auguriamo non ci siano".
"In Abruzzo - ha concluso Di Pietro - c'è molto da ricostruire a partire dall'Aquila, ma soprattutto c'è da ricostruire un rapporto di fiducia tra gli elettori e gli eletti, in quanto troppe volte, da una parte e dall'altra, le promesse non sono state mantenute; in politica i torti non stanno mai da una sola parte". Nel dire questo il leader ha invitato Monti a fare la "legge del buon esempio" per abolire gli sprechi e i privilegi della politica: "Questa volta, a pagare il conto, deve essere quel 10% di italiani che detiene il 60% della ricchezza".