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Dea di II livello, il Comitato Salute Pubblica lancia un appello al Comune di Chieti

Lettera aperta a Di Primio e a tutto il consiglio comunale affinchè si intervenga concretamente sulla questione: "E' necessario sottoporre all’attenzione di tutti lo squilibrio evidente creatosi tra i presidi sanitari di Chieti e Pescara"

Il Comitato civico di Salute Pubblica torna a occuparsi dell'ospedale DEA di II livello Chieti-Pescara, e lo fa inviando una lettera aperta al sindaco Umberto Di Primio, al Presidente del consiglio comunale, agli assessori e ai consiglieri comunali. La missiva è firmata dai promotori del Comitato: i giornalisti Adriano Ciccarone, Mario D’Alessandro e Ugo Iezzi, il comunicatore istituzionale Manlio Madrigale e i medici Emidio Mastrovecchio e Walter Palumbo.

"Il Decreto Commissariale 79 del 21 luglio 2016 - si legge - ha deliberato il riordino della rete ospedaliera della Regione Abruzzo togliendo le Unità Operative Complesse dall’Ospedale di Chieti di Chirurgia Vascolare, Chirurgia Toracica, TIN, Pneumologia, guarda caso reparti necessari e caratterizzanti un DEA di II livello, spostando inoltre la UOC Dermatologia presso l'ospedale di Ortona,  e provvedendo, invece, a conservare a Pescara le UOC di Malattie Infettive, Reumatologia e Microbiologia, pur non avendone il requisito del numero di popolazione secondo il Decreto Ministeriale 70/2015 con “motivazioni di storia sanitaria”, che non sono mai valse quando si è preso in esame l’ospedale di Chieti".

Successivamente la Giunta ha deliberato il raccordo funzionale tra i presidi di Chieti e Pescara individuando il DEA di II livello a Chieti per le Emergenze Cardiologiche e a Pescara per la Rete Politrauma e per la Rete Stroke, ma ha lasciato in sospeso la collocazione della Centrale Operativa 118 e del Dipartimento Emergenza di secondo livello: "Secondo i dati di accesso al pronto soccorso, validati dall’Agenzia Sanitaria Regionale, il Presidio appropriato è quello di Chieti", insiste il Comitato.

"Al momento, purtroppo - rimarca 'Salute Pubblica' - si è assistito a richieste e azioni unilaterali di rafforzamento del Presidio di Pescara, rafforzate dall’Atto Aziendale della Asl di Chieti, con la conseguenza che se passasse un piano simile si avrebbe un depotenziamento definitivo per l’Ospedale di Chieti e conseguentemente per tutta la città. D’altronde è evidente che un polo per le Emergenze Cardiologiche di secondo livello è nei fatti notevolmente depotenziato e impoverito assistenzialmente senza la “restituzione” delle Unità Operative Complesse di Chirurgia Vascolare, Chirurgia Toracica e Pneumologia Interventistica, che sono altamente qualificanti e strettamente complementari e aggreganti per un approccio completo al trattamento di patologie complesse cardiochirurgiche".

Di conseguenza - è l'amara conclusione del Comitato Civico Salute Pubblica - "si appalesa la necessità di sottoporre all’attenzione di tutti lo squilibrio evidente creatosi tra i presidi di Chieti e Pescara".

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