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Blitz di Smargiassi (M5S) all'ospedale di Vasto: "La Asl è in gravissime difficoltà economiche e non può affrontare i problemi"

Il consigliere regionale ha incontrato i vertici dell'azienda sanitaria per raccontare tutte le criticità riscontrate, specialmente nel reparto di Radiologia

Nuovo blitz del consigliere regionale Pietro Smargiassi nel reparto di Radiologia dell'ospedale San Pio di Vasto. La serie di visite ispettive non ha lasciato indifferenti i vertici Asl, che lo hanno convocato per un confronto sui temi. Spiega il consigliere:

Durante l’incontro voluto dalla Asl ho avuto modo di riportare tutte le criticità denunciate negli scorsi giorni e quelle relative al reparto di Radiologia, che ho visitato per ultimo. E ho avuto modo di constatare che la Asl Lanciano Chieti Vasto ha pochissimi fondi e un bilancio che non permette di risolvere le criticità da me espresse. In Radiologia, per esempio, c’è una carenza di personale, in particolare di quello medico, le prestazioni, quindi, vengono svolte solo di mattina (come nel caso della mammografia e della risonanza magnetica). Per la Tac tutto è fermo: un macchinario di vecchia generazione crea problemi in modo frequente. Qui la speranza di un nuovo macchinario è legata alle promesse di una classe dirigente che da anni ne promette l’arrivo di una nuova e di ultima generazione.

Mentre a giugno 2018si assegnava una Tac presentata in pompa magna già nel febbraio del 2018 dal manager Flacco, che ne dava l’annuncio di un arrivo imminente, si ometteva che per renderla funzionante sarebbero passati ancora anni. L’impegno di spesa per adeguare il locale ad ospitare la Tac è di circa 150mila euro e ad oggi, come hanno sostenuto i vertici Asl , non ci sono fondi. Sono riuscito ad ottenere un impegno che vede la realizzazione dei lavori nell’arco di un anno. Staremo a vedere. 

 Inoltre oggi non è possibile eseguire prestazioni di risonanza magnetica nemmeno in urgenza per mancanza di personale e per le difficoltà di una macchina del 2000, che con 18 anni di onorato servizio avrebbe bisogno almeno di una approfondita revisione. Una macchina troppo vecchia per le esigenze di un reparto di Radiologia, in un ospedale come quello di Vasto. Una macchina nuova consentirebbe una migliore diagnostica, accorciare quindi i tempi delle liste di attesa e l’esecuzione di esami in tempi rapidi e certi. Non si eseguono esami ecografici, fatto salvo quelli in età pediatrica e per le fasi preoperatorie e non non si eseguono Tc per pazienti “obesi” ovvero sopra i 130 kg perché la macchina non lo consente.

 I macchinari a disposizione del reparto ricorda una sfilata di auto d’epoca: la Tac del 2007; il mammografo del 2007; la toracica del 2004; la risonanza magnetica, come già detto, è del 2000. Ma i fondi per acquistare nuovi macchinari non ci sono e non ci saranno, almeno a quanto dicono i dirigenti Asl.

Anche gli spazi non sono adeguati. Almeno due sale sono del tutto inutilizzate per la rottura delle macchine: il telecomandato analogico (quindi di vecchia concezione) è rotto e non consente prestazioni con mezzo di contrasto. Non è possibile effettuare una scheletrica e la macchina del 1997 anche quando funziona ha un risultato a malapena soddisfacente. 

La sala rx toracica è quella che desta maggiore preoccupazione. Il macchinario è rotto da tempo dimenticando come la rx toracica sia la prima istanza in molte patologie polmonari e rappresenta un utile strumento per le diagnosi nella medicina del lavoro.  

Insomma, un reparto che, nonostante le professionalità riconosciute sul territorio come di altissimo livello, è in ginocchio per una lentezza dirigenziale dei vertici Asl. Macchine rotte, carenza di personale e il succedersi di medici con un contratto a tempo determinato sono le cause di un tracollo nelle prestazioni.

Nel 2009, la Radiologia di Vasto effettuava oltre 4.000 prestazioni anno. In 8 anni le prestazioni sono passate a 1700 circa. E’ solo grazie alla determinazione, volontà e professionalità del personale che si riesce ancora ad essere un punto di riferimento territoriale. Nel caso della Rnm, Vasto è l’unica sede che garantisce 9 sedute settimanali, contro le 3 di Chieti e una a Lanciano.  Questo tutto a vantaggio della Sanità privata, che nella città di Vasto offre prestazioni in tempi brevi, prezzi più che concorrenziali con il pubblico e una scelta vasta di strutture.  Ma in uno stato che funziona il  privato deve  essere visto come complementare al servizio pubblico e non sostitutivo.

L’incontro di oggi ha palesato una Asl in gravissime difficoltà economiche che non ha i fondi per sopperire alle criticità che ho posto sul tavolo. Dalla dirigenza ho riscontrato pochissima resistenza, hanno concordato con me che la situazione economica non permette un servizio adeguato. Ma d’altro canto ho visto l’impegno a voler accettare quelle proposte a costo zero che ho presentato per migliorare la situazione dell’obitorio, per esempio, e di alcuni parametri di sicurezza che sono stati violati in modo sconcertante, come i quadri elettrici fuori norma, le postazioni di lavoro piene di fili elettrici e l’impossibilità di fuga nel reparto di cardiologia in caso di terremoto.

Unica nota di merito va alla cucina. Non si vuol scendere nel merito della scelta di esternalizzare il servizio a Lanciano. Non si capisce bene perchè non si possa fare cucina direttamente a Vasto. Oggi si cucinano solo il brodo vegetale, qualche preparazione per diete speciali  e la pasta, che per tempi e distanza arriverebbe in condizioni indecenti,  mentre il sugo arriva già preparato da Lanciano. Il personale efficiente, seppur in una struttura datata, riesce a tenere lucidi e in condizioni perfette i piani, i fuochi, i lavandini, le celle frigo e le varie stoviglie. Ho trovato locali impeccabili, in una visita a sorpresa. Mi sono complimentato con la responsabile.

Nella visita ispettiva durata tre giorni non sono riuscito a far visita al Pronto Soccorso e alla Gastroenterologia. In entrambi mancava il facente funzione del primario (per turno) e i reparti erano impegnati in prestazioni delicate. Ho preferito lasciar lavorare senza creare alcun disturbo, torneremo in un altro momento. Ma una cosa è certa: torneremo. 

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