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Cade il numero legale alla doppia seduta di consiglio, l'opposizione si scaglia contro la maggioranza

Al secondo appello mancava il numero minimo di presenti per poter tenere l'assemblea, che dunque è stata rinviata, ma la minoranza accusa: "Inadeguatezza assoluta"

È polemica, a Chieti, dopo la doppia seduta del consiglio comunale di oggi pomeriggio. Una doppia seduta che, però, è rimasta unica, considerato che alla ripresa, al momento dell'appello, è mancato il numero legale, per cui la riunione è stata rinviata a data da concordare in conferenza dei capigruppo. 

La prima parte, in programma alle ore 14, prevedeva la risposta a una serie di interrogazioni. Fra queste, quelle di Giampiero Riccardo (Chieti Viva) sull'emergenza idrica e quelle di Mario Colantonio (Lega) sul mancato completamento delle opere edilizie in via Buracchio, su un ricorso al Tar a sostegno dei diritti di una persona disabile, sulla mancata erogazione da parte del Comune dei fondi Progetto regionale vita indipendente. 

Il problema è sorto alla ripresa della seconda parte, fissata alle ore 15.30. All'ordine del giorno c'erano l'approvazione del piano di zona per l'edilizia economica e popolare, la mozione di Roberto Miscia (Fratelli d'Italia) sulla rimodulazione del trasporto pubblico locale, l'ordine del giorno di Maurizio Costa (Forza Chieti) sui lavoratori dell'ex Burgo e il polo logistico Eurospin. 

In aula erano presenti 16 consiglieri di maggioranza, così l'opposizione ha deciso di non rispondere all'appello. E la seduta non è neppure iniziata perché mancava il numero minimo di presenti per poterla tenere.

"I consiglieri di maggioranza – accusano ora i capigruppo di minoranza Riccardo, Bruno Di Iorio (Di Iorio sindaco), Costa, Serena Pompilio (Azione Politica), Mario De Lio (Udc), Carla Di Biase (Fratelli d'Italia) e Colantonio - non sono stati in grado di garantire il numero legale in aula. E non potevano certo pretendere che fossero le forze di opposizione ad assicurarlo, dal momento che, con l’arroganza dei numeri, qualche giorno prima, ci hanno negato il diritto di poter svolgere il nostro lavoro in commissione Statuto e Regolamenti".

"Non ci rimane quindi - incalzano - che stigmatizzare ancora una volta l’inadeguatezza assoluta di questa amministrazione, che dapprima si fa forte con la logica dei numeri, per poi farli mancare quando servono. È un comportamento carico di infantilismo, improvvisazione e deleterio dilettantismo politico - puntano il dito - che, calati nella gestione del consiglio comunale, significa calpestare la dignità delle istituzioni a danno della città. Dopo oltre un anno e mezzo dalle elezioni, dopo inutili passerelle e fumosi propositi, ci aspettiamo qualcosa di concreto e di effettivo".

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