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Arresti per corruzione nella sanità, Marsilio: "Operazione che scoperchia il malaffare indisturbato da 10 anni"

Il commento del presidente della Regione sull'inchiesta della Procura della Repubblica di Chieti per frode in forniture e approvvigionamento di protesi cardiache e altri dispositivi medicali da parte della Asl per conto della Cardiochirurgia

“Dopo almeno 10 anni di inerzia, disattenzione, la Asl interviene a difesa dell’interesse pubblico, senza guardare in faccia a nessuno e senza timori reverenziali. È bastato fare la cosa più normale del mondo, seguendo il preciso mandato che il presidente della Giunta e l’assessore alla Salute hanno fornito ai direttori nominati: procedere a gare, stimolare la concorrenza, rispettare le regole del libero mercato e dell’interesse pubblico, per recuperare milioni di euro in forniture inappropriate. Adesso è un po’ più chiara la ragione per la quale la Asl di Chieti accumulava decine di milioni di deficit ogni anno” è il commento del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio sull'inchiesta della Procura della Repubblica di Chieti per frode in forniture e approvvigionamento di protesi cardiache e altri dispositivi medicali da parte dell'Asl per conto della Cardiochirurgia. 

Inchiesta che ha portato all’arresto di due imprenditori che operano nel settore della distribuzione di apparati medicali per multinazionali, un agente di commercio e del primario della Cardiochirurgia dell'ospedale di Chieti, il professor Gabriele Di Giammarco, già interdetto nell'ambito di un'altra inchiesta. Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione alla turbativa d'asta, dal falso all'omicidio colposo. Tutti e quattro sono ai domiciliari.

“Grazie al determinante contributo di collaborazione fornito dalla direzione generale della Asl, la Finanza ha scoperchiato un malaffare indisturbato da circa 10 anni, che riguarda condotte illecite nelle procedure di approvvigionamento di materiali e dispositivi medici utilizzati all’interno dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell’ospedale SS. Annunziata – prosegue Marislio  - .Una pratica “favorita dall’inerzia della governance dell’Asl 2 Chieti che, per circa 10 anni (dal 2009 al 2019), non ha mai espletato alcun bando di gara pubblica per l’acquisto di materiali e dispositivi medici per le necessità dell’U.O.C. di Cardiochirurgia. Solo nel 2019 veniva infatti predisposta ed autorizzata la procedura per l’espletamento di una gara pubblica del valore di oltre 3 milioni di euro, nel corso della quale venivano peraltro ulteriormente accertate condotte illecite da parte dello stesso primario, che erano volte ad influenzare la scelta dei contraenti mediante indebite pressioni nei confronti delle persone incaricate di redigere il capitolato tecnico della gara con il precipuo fine di favorire alcune ditte”.

Per il governatore, si tratta di “una storia di corruzione ambientale favorita da stretti rapporti di conoscenza e di amicizia, tra il primario del reparto ed alcuni imprenditori, messa a nudo dagli investigatori.Un’operazione di trasparenza e pulizia – conclude – per la quale ringrazio di direttore Schael". 
 

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