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Domenica, 28 Aprile 2024
Università

L'università d'Annunzio prima per fondi Ue destinati alla mobilità internazionale

L'ateneo ha ottenuto un finanziamento di un milione e mezzo di euro per un progetto di mobilità verso le aree dei Balcani, del vicino Oriente e della regione sub sahariana

Primo ateneo italiano per capacità di attrazione dei fondi europei destinati alla mobilità internazionale. L’università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara ha ottenuto un finanziamento di 1.559.835 euro nell’ambito della Call Erasmus Icm - International credit mobility, anno 2023.

Il progetto della d’Annunzio, coordinato da Glauco Conte, responsabile del settore Erasmus ed Internazionalizzazione dell’ateneo, in collaborazione con i professori Giorgia Committeri, Mario Luigi Rainone ed Alessandra Ammazzalorso, ha ottenuto un punteggio altissimo nella valutazione effettuata dall’agenzia Erasmus Indire (98/100).

Il programma “Erasmus Icm” permette agli atenei europei di attivare rapporti di cooperazione con università al di fuori dell’Europa, in particolare attraverso il finanziamento di mobilità di studenti, docenti e personale amministrativo da e verso le sedi extra Ue. I fondi ottenuti saranno utilizzati nel prossimo triennio per finanziare oltre 400 mobilità degli studenti e del personale della “d’Annunzio” verso le numerose sedi universitarie convenzionate di diversi Paesi extra Ue e da quelle sedi verso la “d’Annunzio”.

In particolare, il progetto si è focalizzato sull’attivazione di mobilità verso l’area dei Balcani, l’area del vicino Oriente e la regione sub sahariana. I Paesi coinvolti nel progetto sono Albania, Bosnia, Kosovo, Montenegro, Georgia, Armenia, Azerbaijan, Moldova, Etiopia, Guinea e Senegal. Nel complesso le università coinvolte sono 36. Il progetto vede anche la partecipazione dell’Aics di Dakar (Senegal).

Il rettore, Liborio Stuppia commenta: "Un risultato straordinario che la d’Annunzio ottiene a livello nazionale: non è una competizione, ma vogliamo vederla come sfida a noi stessi registrando una di quelle vittorie alle quali dobbiamo puntare sempre. Nel prossimo triennio ci sarà così più ampia apertura verso l’internazionalizzazione in termini di rapporti didattici, di ricerca, di professionalità, di esperienze umane vere, di reciproca conoscenza che è quella che abbatte i muri e costruisce solidi ponti".

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