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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Personale a rischio all'Ops dopo la bocciatura del piano industriale, Fiom e Fim suonano la sveglia alle istituzioni

Nell'ultimo incontro per la partecipata della Provincia, è emersa la necessità di una riorganizzazione funzionale e dell'assetto societario, ma l'ipotesi preoccupa i sindacati che temono per il futuro dei lavoratori

Allarme per i lavoratori dell'Ops spa, la società partecipata dalla provincia di Chieti, dopo la bocciatura del piano industriale e la necessità, illustrata dall'ente, di una riorganizzazione del personale. Dopo l'incontro di ieri in Provincia, i sindacati dicono no a tagli o riduzioni, come specificato da Andrea De Lutis per Fiom Cgil e Dorato Di Camillo per Fim Cisl. 

All'incontro di ieri, oltre alla Provincia e alle organizzazioni sindacali, hanno partecipato il Comune di Chieti e l'Ops. Si tratta dell'ennesima riunione dallo scorso marzo, "tutte sollecitate da tempo da Fiom e Fim - spiegano i sindacati - per garantire la salvaguardia salariale e occupazionali di tutte le maestranze".

Il piano industriale della Ops è stato bocciato "perché non affronta le problematiche gestionali e presenta una sovrastima dei ricavi. Per questo motivazioni - spiegano i rappresentanti sindacali - il funzionario della provincia Giancarlo Moca - mette in discussione la struttura della società per i costi eccessivi rispetto alla dimensione finanziarie e alla possibilità di generare ricchezza. Inoltre, nelle sue considerazioni viene evidenziata la necessità di una riorganizzazione sia dell'assetto societario sia dell'organizzazione funzionale, con la necessità di presentare un piano industriale che possa permettere alla Ops di essere competitiva, di autosostenersi e di ottenere nel rispetto delle normative vigenti l’affidamento diretto per le società in house".

Da qui nasce la preoccupazione di Fiom e Fim, in particolare in merito alle "tempistiche messe in atto rispetto alle scadenze del rinnovo della convenzione, che deve avvenire tra due mesi. Inoltre siamo assolutamente contrari ad alcune soluzioni ipotizzate nell’analisi, tra cui esuberi mirati sulle varie funzioni e/o articolazioni della società, una diversa collocazione e funzione con attingimenti dall'esterno di profili diversi da quelli esistenti in azienda, ridimensionamento degli addetti con ricollocamento o trasferimento del personale. A nostro avviso - dicono De Lutis e Di Camillo - l’azienda non può assolutamente avvalersi di ipotesi che prevedono piani industriali con tagli e riduzione del personale. Come organizzazioni sindacali siamo pronti a fare la nostra parte nella riorganizzazione aziendale e a mettere a disposizione le nostre esperienze, ma ribadiamo con forza che non accetteremo compromessi che possono mettere in discussione la salvaguardia dei posti di lavoro".

I sindacati rivendicano anche di aver "chiesto l’intervento dei vertici politici e istituzionali per avere soluzioni di continuità che diano certezze e fiducia a tutte le maestranze. A tal proposito, vogliamo ricordare a tutti che dal mese di marzo a oggi, il tavolo negoziale non ha fornito soluzioni tangibili, non abbiamo avuto nessun passo avanti nelle riunioni. Negli incontri precedenti abbiamo registrato da tutte le parti politiche di opposizione e maggioranza della Provincia e del Comune buoni propositi. ma non abbiamo avuto nessuna certezza per il rinnovo delle convenzioni per gli anni 2024-2027. Pertanto, chiediamo a tutti un cambio di passo nelle trattative, ci aspettiamo che nelle prossime settimane ci sia una presa di responsabilità da parte di tutte le istituzioni - Provincia, Comune, Ops, giunta provinciale - per portare a termine il rinnovo delle convenzioni per garantire la salvaguardia occupazionale di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori della Ops".

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