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Cronaca Lanciano

Straordinari non pagati e nuove incombenze per il personale: si inasprisce la protesta nel carcere di Lanciano

Gli agenti, già in difficoltà, devono piantonare un detenuto ricoverato in Psichiatria che dà spesso in escandescenza. Oltre allo stato di agitazione, si asterranno dal mangiare nella mensa ordinaria di servizio

Gli straordinari non riconosciuti e nuovi problemi legati alla carenza di personale. Per questi motivi le organizzazioni sindacali del carcere di Lanciano, Sappe, Osapp, Sinappe, Uil Pa/pp, Fns Cisl e Fp Cgil, hanno deciso di inasprire lo stato di agitazione con l'astensione dalla mensa ordinaria di servizio.

“Qualche settimana fa le organizzazioni sindacali della casa circondariale di Lanciano hanno interrotto le trattative con la direzione – spiegano in una nota congiunta - a seguito della comunicazione da parte del Provveditore del mancato sblocco del pagamento delle ore di straordinario; nonostante lo spasmodico ricorso a questo istituto sia imposto dall’amministrazione adesso ci vengono a dire che non sarà pagato per intero, come peraltro impone la norma, ovvero è vietato chiedere prestazioni di lavoro straordinario oltre il monte ore assegnato”.

Ma alle problematiche legate alla forte carenza di personale, si aggiunge un'altra incombenza: “Un piantonamento nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Lanciano – spiegano le ooss - che da ormai più di 3 mesi ci costringe letteralmente ai lavori forzati. Un internato della casa lavoro di Vasto è perennemente ricoverato in Psichiatria e piantonato giorno e notte da 2 unità di polizia penitenziaria. Come se ciò non fosse sufficiente il detenuto da letteralmente di matto ogni 2/3 giorni ed è necessario per questo inviare rinforzi con urgenza per provare in qualche modo a riportarlo alla calma. Ieri sera, ad esempio, il ricoverato è andato in escandescenza e vista l’impossibilità, a causa della fortissima carenza di personale, di inviare rinforzi della polizia penitenziaria sono dovuti intervenire nel reparto agenti della polizia di Stato e dei carabinieri per un totale di 11 agenti impiegati per calmare l’internato”.

Per questi motivi dal 24 novembre al 1 dicembre il personale annuncia una sorta di sciopero della fame rifiutando di mangiare nella mensa ordinaria di servizio (Mos). “E se non verremo ascoltati – concludono - saranno decise nuove forme di protesta”.

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