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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Ortona

Macchie di gasolio in mare: denunciati tre armatori al porto di Ortona

Sono stati individuati tre pescherecci che nonostante la sosta inoperosa in porto, stavano procedendo all'utilizzo dell'impianto di smaltimento delle acque di sentina

Sversavano petrolio in mare al porto di Ortona. La capitaneria di porto locale è intervenuta ieri, 20 febbraio, a seguito della segnalazione pervenuta con la quale un diportista, in fase di rientro in porto, ha prontamente comunicato la presenza di macchie di idrocarburi ed iridescenze all'interno del bacino portuale. Immediatamente è stato attuato il “Piano operativo antinquinamento locale”.

In pochi minuti il Nucleo operativo di polizia ambientale, coordinato dalla sala operativa della Capitaneria di porto, con il supporto della Motovedetta Cp 885, ha avviato un controllo capillare per risalire alle possibili cause dello sversamento, con verifiche mirate direttamente a bordo di tutte le unità navali presenti in porto (controllo che ha avuto inizio nella tarda mattinata per concludersi nella tarda serata).

In modo particolare l'attenzione è stata rivolta alle unità da pesca che in quel momento erano ormeggiate alla banchina commerciale del porto di Ortona. Con grande perizia tecnica e conoscenza professionale degli apparati di bordo, sono stati individuati tre pescherecci, che nonostante la sosta inoperosa in porto, stavano procedendo all'utilizzo dell'impianto di smaltimento delle acque di sentina, acqua formata da infiltrazioni di acqua marina, olio combustibile e olio lubrificante e dallo scarico derivante dai vari processi di depurazione, contenenti anche particelle di fuliggine ed altre impurità.

Foto specchio acqueo da MV CP 885-2

Gli armatori delle unità sono stati diffidati fermati. Inoltre sono stati prelevati dei campioni di acque di sentina da avviare ad analisi di laboratorio quale fonte di prova per le successive azioni sanzionatorie che variano da un importo minimo di 1500 euro a un massimo di 15mila euro.

La Capitaneria di porto di Ortona  fa sapere che l'attenzione è alta "nei confronti di queste attività assolutamente deprecabili che minano alla base l'ecosistema marino, e duole riscontrare che siano gli stessi operatori della filiera della pesca ad 'escogitare' tali metodologie al fine di abbattere i costi di trattamento delle acque di sentina".

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