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Cronaca

Morte Carlo Pavone, l'amante della moglie rischia l'ergastolo

L'ingegnere di Montesilvano si è spento dopo oltre un anno di agonia. In carcere, con l'accusa di tentato omicidio, era finito un uomo residente Chieti Scalo, amante della moglie

Carlo Pavone, l'ingegnere informatico di Montesilvano vittima di un agguato in strada è morto ieri mattina (16 novembre) dopo oltre un anno di coma presso il reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara.

Il 30 ottobre del 2013 era stato raggiunto alla testa da un colpo di pistola calibro 9 mentre era sceso a buttare l'immondizia: Pavone era stato trovato a terra vicino a un cassonetto. L'ingegnere, 43 anni, era sposato e padre di due figli.

In relazione all'attentato, con l'accusa di tentato omicidio aggravato, il 28 maggio scorso è finito in carcere Vincenzo Gagliardi, impiegato 48enne di Chieti che avrebbe avuto una relazione con la moglie di Pavone.

Per l'uomo adesso l'accusa è di omicidio premeditato volontario: rischia l'ergastolo.  In carcere a Pescara da sette mesi, Gagliardi si è sempre detto estraneo alla vicenda.

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