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Cronaca

Domani gli amministratori abruzzesi marciano su Roma per chiedere aiuto al Governo

"Non sarà una carnevalata, come sostiene il presidente della Regione - dice il sindaco di Chieti Di Primio - ma la risposta del territorio alla incapacità della Regione di dare soluzioni ai Comuni e ai cittadini abruzzesi"

Sindaci e presidenti delle quattro province abruzzesi saranno a Roma, domani (giovedì 2 marzo), per manifestare davanti al Parlamento contro le misure, ritenute troppo deboli, previste dal Governo nazionale nel decreto "Terremoto", il numero 8 del 2017. Alla manifestazione parteciperà anche il primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio, che già un paio di settimane fa, si era rivolto al Governo per chiedere "finanziamenti certi e celeri per la messa in sicurezza del territorio". 

Domani gli amministratori abruzzesi, che muoveranno da piazza Santi Apostoli in direzione piazza Montecitorio, chiederanno il rafforzamento di agevolazioni contributive e fiscali, maggiori risorse a sostegno delle attività produttive e degli stessi enti pubblici chiamati a risanare un patrimonio fortemente compromesso dagli eventi calamitosi e, soprattutto, il ristoro dei danni causati dall'eccezionale nevicata di metà gennaio. Una delegazione verrà poi ricevuta da rappresentanti istituzionali nazionali.

"La manifestazione – commenta il sindaco Di Primio - non sarà una carnevalata, come sostiene il presidente della Regione, ma la risposta del territorio alla incapacità della Regione di dare soluzioni ai Comuni e ai cittadini abruzzesi. Come amministratori – prosegue - ci sentiamo soli nel fronteggiare il post emergenza terremoto, che ha colpito soprattutto il teramano, e il post emergenza maltempo che ha colpito tutto l’Abruzzo, continuando a sostenere spese ingenti e cercando di dare quelle risposte che i cittadini si aspettano dalle istituzioni. Ma sono azioni che stiamo compiendo con le nostre sole forze e soprattutto con bilanci incapienti a coprire le somme necessarie al ripristino delle strade, delle frane e della messa in sicurezza del territorio". 

Al Governo, i sindaci torneranno a chiedere risposte immediate sui fondi per la sicurezza delle scuole; che venga fatta chiarezza normativa sui criteri di sicurezza dei plessi scolastici; che ci siano le coperture finanziare per i lavori per la messa in sicurezza del territorio dopo il maltempo di gennaio. "Ci aspettiamo - dice Di Primio - che il Governo presti attenzione alle fasce tricolori, a chi sta vivendo questo post emergenza in prima persona utilizzando le proprie risorse, per altro insufficienti, per risolvere i problemi. Abbiamo responsabilità dirette e chiediamo che tutti , Regione e Governo, si assumano le proprie responsabilità non lasciando i Comuni e i cittadini da soli. Le Istituzioni centrali hanno il dovere di intervenire con provvedimenti sostanziali e immediati: è in gioco la sicurezza dei cittadini e l’economia delle nostre realtà".

Alla manifestazione di domani parteciperanno anche i sindaci dei Comuni minori. Alcuni di loro, in particolare i primi cittadini di Casalanguida, Luca Conti, Gamberale, Maurizio Bucci, San Salvo, Tiziana Magnacca, Orsogna, Fabrizio Montepara, Paglieta, Nicola Scaricaciottoli, Mimmo Budano, Borrello, Antonio Di Nunzio, Perano, Gianni Bellisario, Montazzoli, Felice Novello, hanno diffuso una nota congiunta contro il Governo che, "non può continuare a convocarci attraverso il suo rappresentante (il Prefetto) per parlare di migranti e poi non farci sentire la sua vicinanza per i problemi che riguardano i nostri cittadini". 

"Per questo - spiegano - continueremo a disattendere gli inviti per parlare delle strutture per i migranti fino a quando non si discuterà anche, prima e soprattutto dei nostri territori, che sono stati messi in ginocchio dalla calamità meteorologica dello scorso gennaio, e a cui il Governo non ha ancora dato alcuna risposta.

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