Lanciano, la Guardia di Finanza scopre 4 lavoratori in nero

Un’impiegata amministrativa, due inservienti e un autista incaricato della guida di un furgone utilizzato per la consegna ed il ritiro del materiale presso alcuni importanti stabilimenti di Melfi e della Val di Sangro sono i quattro lavoratori in nero scoperti dalla Guardia di Finanza di Lanciano, nel settore delle lavanderie industriali. Tre sono stati denunciati per truffa e falso.

Accertate ritenute non operate sulle retribuzioni e ritenute non versate per un importo complessivo superiore a 1.500 euro e irrogata una sanzione amministrativa pari da un minimo di 34.200 euro a un massimo di 136.800 euro. Gli Uffici assistenziali e previdenziali competenti accerteranno eventuali ulteriori violazioni.
 
“Il fenomeno del lavoro sommerso- commenta in una nota il Tenente Marta Compagnone, del Comando Provinciale – è senza dubbio una forma di illegalità dannosa che incide negativamente su più fronti: da un lato consente alle aziende sleali di abbattere i costi di gestione, e di offrire quindi servizi e prodotti a prezzi altamente concorrenziali, dall’altro è molto spesso correlato ad altri fenomeni quali immigrazione clandestina e violenza e sfruttamento della manodopera.  Nella specifica attività di servizio il dato appare più grave ed eclatante se si considera che sono emersi anche illeciti di natura penale”.

Tre dei quattro lavoratori infatti, sono stati denunciati. Uno di loro è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate per truffa in quanto ha percepito indebitamente un’indennità di disoccupazione pari a circa 2500 euro, un’altra per tentata truffa a causa dell’omessa comunicazione della ripresa dell’attività lavorativa, che avrebbe comportato la corresponsione di un’indennità di mobilità. La denuncia nei confronti dell’autista è infine scattata per falso ideologico dopo aver dichiarato falsamente di non percepire compensi dal datore di lavoro.