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Cronaca Guardiagrele

Faccia a faccia con i ladri in casa: imprenditore di Guardiagrele li mette in fuga e si ferisce

Nicola Capuzzi, 33 anni, ha sorpreso i ladri in taverna ma non si è lasciato intimorire: "Li ho inseguiti, tiravano in aria le sedie per bloccarmi". Per rincorrerli è caduto e si è ferito a un braccio, ma i malviventi sono fuggiti a mani vuote

Trova i ladri in casa e li mette in fuga. È successo di nuovo, a Guardiagrele, dove il mese scorso l'imprenditore Antonio Giovannelli aveva affrontato in strada tre banditi, mandando a monte i loro piani.

Stavolta è successo a un giovane imprenditore di 33 anni, Nicola Capuzzi, che domenica notte si è trovato faccia a faccia con i malviventi in casa sua in contrada Piana San Bartolomeo. “Ero rincasato con mio fratello Fabio intorno all'1.30 – racconta Capuzzi a ChietiToday – abbiamo fatto due chiacchiere e siamo andati a dormire. Stavo prendendo sonno, intorno alle 3, quando ho sentito dei rumori provenire dalla taverna e poi c'era il cane che faceva un guaito strano, come se ci fosse qualcuno o un altro animale”.

Nicola pensa che possa essere il fratello che si è alzato per andare a bere. “L'ho contattato per messaggio e poi l'ho anche chiamato al telefono un paio di volte, senza risposta, quindi non poteva essere lui. Sono uscito dalla camera in silenzio e dalla porta a vetri del corridoio vedevo una lucetta, come di una torcia led. Mi sono avvicinato e la prima cosa che ho trovato è stato un piccolo tubo per appendiasciugamano che dovevamo montare nel bagno, ho preso quello e ho aperto la porta. Mi sono trovato faccia a faccia con il ladro, ci siamo guardati, mi è sembrata un'eternità”.

A quel punto il ladro ha provato subito a scappare. “Io gli ho tirato una prima bastonata, lui ha cominciato a lanciare per aria le sedie del tavolo della taverna – racconta Capuzzi - non addosso a me ma per coprirsi la fuga. Al buio l'ho rincorso fino all'ingresso di casa, continuando a tirargli bastonate, lui allora ha preso il divano e se l'è tirato verso la porta come per non farmi passare”.

In casa c'erano due banditi, uno scendeva dalle scale di sopra e un terzo era fuori, con in mano arnesi da scasso. “Aveva trovato sul tavolo le chiavi di un furgone dell'azienda, un Peugeot Expert nuovo, con tutta l'attrezzatura dentro – dice l'imprenditore - le chiavi le aveva lasciate venerdì un operaio che fortunatamente ha parcheggiato male il mezzo, servivano diverse manovre per spostarlo”.

Quando Nicola e il fratello sono usciti fuori hanno visto i banditi fuggire a bordo di una Golf scura, a mani vuote. Nel buio Nicola ha inciampato in una sedia ed è caduto, procurandosi la rottura del capitello radiale del braccio destro. “Ho preso anche qualche pugno, perché una piccola colluttazione c'è stata – dice ancora l'imprenditore – ma oggi sono a lavoro. A mente fredda penso di aver rischiato, ma anche loro. Eravamo ad armi pari”.

Ladri non professionisti, senza organizzazione, secondo l'imprenditore che ai carabinieri li ha descritti come giovani e probabilmente dell'Est Europa. “Erano tutti coperti, scaldacollo alzato, cappuccio, uno col cappello, tutti vestiti di scuro, solo uno aveva jeans più chiari, e sui vestiti non c'erano segni di riconoscimento come stemmi o marchi. Gli è andata male, come l'altra volta ad Antonio (Giovannelli, ndr), che è un amico ed è stato il primo a telefonarmi”.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, a cui poi l'imprenditore ha sporto denuncia.

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