Emergenza ospitalità
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday
Gravi pericoli sotto il Gran Sasso
L'accoglienza delle grandi occasioni per ricevere il Premier della nostra tribolata repubblica italiana. Dal Meeting ai laboratori del Gran Sasso passando per le rovine di un capoluogo ancora nevrotico e tormentato. Anche per Renzi un'accoglienza con i contro fiocchi. Qualche vago ricordo riemerge anche dal passato, quello dei vari Berlusconi giunti sotto il Gran Sasso per garantire e rassicurare un popolo allora inabile e disorientato. Sorrisi, discorsi, pacche e tante, tantissime battute e battutine nel surreale ambiente dell'ebete abruzzese. Il mondo gira e rigira, passa che ti ripassa ecco di nuovo la grande opportunità da esibire in una rozza quanto mai improbabile protesta in pompa magna. L'Abruzzo non è questo, non può esserlo per rispetto e tradizione di un'antica cultura di miti paladini attenti, scrupolosi e pronti al dialogo. Accoglienza da rivedere dunque, sotto ogni punto di vista, sotto ogni profilo tecnico - organizzativo ma soprattutto politico e culturale, non tanto per la tutela di una immagine esteriore, che può contare poco o niente, ma per difendere e vantare davvero quello che la regione Abruzzo può e sa esprime veramente meglio di chiunque altro al mondo, per una propria specifica propria indole e vocazione: l'ospitalità.
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