rotate-mobile
Attualità

Musei archeologici aperti sei giorni al mese, un calendario che mortifica la città: l’amministrazione si mobilita con le associazioni

La direzione è in attesa di nuove assunzioni. Sindaco e vicesindaco di Chieti pronti a contattare le associazioni cittadine perché supportino il personale

Dopo che un visitatore arrivato appositamente dall’Umbria sabato scorso per ammirare il Guerriero di Capestrano ha trovato le porte chiuse di Villa Frigerj senza preavviso, dopo che la direzione regionale ha diffuso il (povero) calendario di aperture dei due musei archeologici di Chieti, l’amministrazione comunale si mobilita per assicurare una fruizione dignitosa dei due musei statali, specialmente in vista delle festività natalizie.

A novembre il museo la Civitella resterà aperto il sabato, la prima e la terza domenica del mese dalle 9 alle 13,30, mentre il museo di Villa Frigerj il sabato, la prima e la terza domenica del mese dalle 15 alle 19,30. Soltanto sei giorni in un mese, part time, nei quali i potenziali utenti dovranno affollarsi per poter ammirare i reperti archeologici custoditi nei due scrigni in città.

Scrigni ricchi di storia che però rischiano di diventare eccessivamente polverosi se si continua a tenerli aperti così poco. I problemi di organico sottodimensionato, letteralmente costretto a dividersi in due, non sono stati ancora risolti. Una soluzione arriverà non appena verranno espletate le procedure concorsuali che, per il mese di febbraio, dovrebbero portare nuova linfa alle gallerie di stato soprattutto in termini di custodia e vigilanza.

Nell’attesa, l’amministrazione comunale prova a offrire supporto tramite l’impiego di associazioni preparate e in grado di supplire momentaneamente alla carenza di personale che sta mettendo in crisi i due musei.

"A tal proposito - spiegano il sindaco Diego Ferrara e il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare - ci stiamo confrontando con le realtà associative che siano disponibili a fornire personale competente che possa andare a potenziare quello dei due musei archeologici, in modo da evitare chiusure. Sappiamo bene che l’organico è sottodimensionato, come che tanti sono gli sforzi che la Direzione sta facendo per farvi fronte, ma ci sembra che in una città come la nostra, peraltro sede della direzione regionale dei musei e di strutture come Villa Frigerj che ospita il simbolo forse più conosciuto e forte d’Abruzzo qual è il Guerriero di Capestrano, ciò sia dovuto”.

Da giorni l’amministrazione comunale è in contatto con la direzione e gli uffici ministeriali. “Contiamo di arrivare presto a una soluzione che consenta di coprire i turni fino alla definizione dell’organico museale e soprattutto nel periodo delle festività natalizie, in modo che tutti i musei presenti in città, possano accogliere visitatori. Stiamo predisponendo una missiva da far pervenire al direttore generale dei Musei a Roma perché dall’impegno si arrivi subito a praticare la soluzione proposta”.

Un problema già affrontato dall’amministrazione all’inizio dell’estate scorsa, quando per consentire la riapertura delle sale espositive de La Civitella e di Villa Firgerj, il Comune mise a disposizione i percettori di reddito di cittadinanza.

Tuttavia, il principio dei cosiddetti puc, progetti utili alla collettività, di fare da supporto al personale museale viene meno dal momento che, come sta accadendo, il personale manca sistematicamente. Per questo la soluzione provvisoria individuata da Ferrara e De Cesare, almeno a partire dal mese di dicembre, è di provare a coinvolgere le associazioni.

Purtroppo non sono una novità le aperture a singhiozzo di Villa Frigerj e la Civitella, a causa di un organico complessivo ridotto all'osso. E anche quando la scorsa primavera, dopo la fine delle restrizioni pandemiche, le altre realtà del polo museale d’Abruzzo iniziavano a riaprire i cancelli con entusiasmo, i musei archeologici di Chieti furono gli ultimi a poter rispondere all’appello.

Per porre fine a questa lunga catena di mortificazioni, è necessaria anche un'attenzione sempre più alta da parte della politica e della città.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Musei archeologici aperti sei giorni al mese, un calendario che mortifica la città: l’amministrazione si mobilita con le associazioni

ChietiToday è in caricamento