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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Lanciano

“Senza lavoro le operatrici del progetto Asl sul gioco d'azzardo”: la denuncia di Fesica-Confsal

Il sindacato annuncia lo stato di agitazione in difesa di 10 lavoratrici di una cooperativa di Lanciano impegnate nel progetto sul gioco d'azzardo patologico

Chiede l'applicazione della clausola sociale e annuncia lo stato di agitazione il sindacato Fesica-Confsal, in difesa di dieci operatrici della cooperativa "L'Infermiere" di Lanciano, che lavoravano nell'ambito del progetto Gap (gioco d'azzardo patologico) per la Asl provinciale di Chieti e rimaste senza lavoro con il subentro dell'agenzia Manpower arrivato con l'internalizzazione del servizio da parte della stessa Asl.

"Con l'internalizzazione del servizio - spiegano in una nota Marco Russo, segretario provinciale Fesica Chieti, e Marcello Vivarelli, segretario provinciale Fesica-Confsal L'Aquila e Teramo - non è stata rispettata la clausola sociale che avrebbe garantito la continuità occupazionale di tutte le operatrici. Soltanto due operatrici su dodici hanno avuto la 'fortuna' di poter continuare a lavorare".
"Parliamo di figure fondamentali come quella di psociterapeuta sistemica, impegnate nel settore della dipendenza da gioco d'azzardo, in cui vengono aiutate moltissime persone - proseguono Russo e Vivarelli -. E adesso, dopo un anno di lavoro, professioniste molto preparate vengono lasciate in mezzo a una strada insieme alle persone seguite in un percorso terapeutico delicatissimo".
"Non si può inoltre trascurare - continuano gli esponenti Fesica-Confsal - la possibilità che dietro questa internalizzazione si nasconda un affidamento 'mascherato' del personale a un'agenzia interinale. Vogliamo sapere dalla Asl come si sia agito per arrivare a lasciare senza lavoro un personale che avrebbe dovuto e potuto continuare a lavorare grazie all'applicazione di una norma, quella sulla clausola sociale, che è nata proprio per evitare certi disastri in un mondo del lavoro già rovinato dalla piaga del precariato".

"Si tratta, in ogni caso - concludono Russo e Vivarelli -, di un tema che va affrontato a livello regionale. Il precariato e la disoccupazione che da esso può scatutire possono essere tolti di mezzo soltanto internalizzando, correttamente e senza fare 'figli e figliastri', tutti i servizi delle Asl abruzzesi".

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