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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La premier Meloni incontra i familiari delle vittime di Rigopiano e si commuove per la lettera della ragazzina che ha perso la mamma [VIDEO]

Il comitato ha avanzato diverse proposte alla presidente del consiglio, fra cui quella di istituire una procura a livello nazionale che si occupi delle grandi stragi italiane, che si muova dove c'è una strage

"Mai più". È il messaggio che i superstiti e i familiari delle vittime dell'hotel Rigopiano hanno consegnato oggi al premier Giorgia Meloni, che li ha ricevuti a Palazzo Chigi. Circa un'ora e mezzo di incontro, puntellato di storie raccontate tra le lacrime, ricordando quel 18 gennaio di sei anni fa in cui la furia di una valanga, con la neve che scendeva incessantemente, travolse l’hotel esclusivo a due passi da Farindola (Pescara), lasciando dietro sé una scia di 29 morti.

"L'incontro è andato molto bene. Abbiamo esposto le nostre problematiche, abbiamo raccontato la nostra storia, semplicemente la nostra storia, il paradosso di questa giustizia - ha raccontato all'agenzia Adnkronos Gianluca Tanda, uno dei familiari delle vittime, lasciando Palazzo Chigi - Ovviamente lei non può intervenire in merito, ma noi abbiamo fatto delle proposte, anche a livello nazionale, proposte del Comitato nazionale di cui facciamo parte. Una su tutte, è quella di istituire una procura a livello nazionale che si occupi delle grandi stragi italiane, che si muova dove c'è una strage proprio per evitare che avvenga quello che è accaduto a noi. Abbiamo provato a immaginare un Paese senza stragi, si può fare, si possono iniziare a fare i primi passi"

"Con il presidente del Consiglio - ha aggiunto Tanda, che a Rigopiano ha perso il fratello Marco, fidanzato della giovane vastese Jessica Tinari, anche lei vittima della valanga - è stata una chiacchierata piacevole, dove abbiamo anche esposto il problema delle morti sul lavoro, perché cinque dei nostri cari non hanno avuto riconosciuto questo diritto. Ma tutto questo lo abbiamo fatto non per noi, ma perché quello che è successo a noi non si ripeta. Lo abbiamo fatto per tutti quelli che verranno dopo, per quel 'mai più' che scriviamo su quegli striscioni" comparsi in tante manifestazioni e davanti al tribunale. Proprio le mamme che hanno perso tutto - ha aggiunto Tanda - lo hanno voluto scrivere accanto alle foto dei propri cari, che campeggiano in tutte le nostre manifestazioni".

"Saremo presenti ovviamente il 5 e il 6 all'Aquila", per le celebrazioni in occasione del terremoto del 2009, che causò 309 vittime. "Come Comitato nazionale - ha aggiunto - faremo un nostro intervento e spiegheremo le nostre soluzioni. Poi con Meloni ci rincontreremo sicuramente, per pianificare al meglio gli obiettivi che ci vogliamo prefissare da qui a breve. Il presidente non ha preso nessun impegno, ci ha detto che lavorerà sicuramente e sarà attenta alla nostra situazione, ascolterà le nostre richieste che adesso scriveremo e le invieremo molto presto".

Tanda ha raccontato che Meloni "si è mostrata molto interessata alla lettera di Gaia (la ragazzina di 11 anni che nella tragedia ha perso la mamma ndr) si è molto commossa. È stato toccante, ora ci interessa concretizzare questo incontro". 

Con il premier Giorgia Meloni "è stato un incontro cordiale e anche molto toccante sotto il profilo umano. La tragedia di Rigopiano - ha detto il presidente della giunta regionale d'Abruzzo, Marco Marsilio - è stata davvero unica nel suo genere e c’è grande amarezza, e anche preoccupazione, per il fatto che ci sono voluti praticamente sei anni per arrivare al primo grado di giudizio nonostante un rito abbreviato. Ora a causa delle esiguità delle condanne, della derubricazione dei capi di accusa, è scattata una prescrizione più breve: si rischia tra un anno e pochi mesi di trovarsi tutto prescritto. E il terrore, legittimo, di tutti i familiari delle vittime ma anche nostro, è che un processo del genere possa finire in prescrizione: sarebbe davvero una beffa inaccettabile".

"Ora, al di là delle sentenze che non siamo chiamati a giudicare nel merito perché il potere giudiziario deve essere lasciato libero di determinarsi senza influenze politiche - ha aggiunto Marsilio - nel doveroso rispetto dell’autonomia della magistratura, noi ci impegneremo per fare in modo che il processo di appello avvenga nei tempi più stretti possibili, e io chiederò personalmente un incontro alla presidente della Corte d’appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, perché si garantisca un processo con tempi a tambur battente, e non con udienze ogni due mesi. Quando si è voluto si è fatto, e confido che collaborerà pienamente per fare in modo che questo processo possa arrivare a conclusione in tempi utili, per arrivare a una verità e a una giustizia che si possano chiamare tali.

I familiari delle vittime di Rigopiano incontrano la presidente del consiglio Meloni

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