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"No a qualsiasi proposta di accorpamento delle scuole": Flc Chieti contro il ridimensionamento

Il sindacato fa leva sulla particolare conformazione del territorio provinciale, che non può tenere conto solo del numero degli alunni, ma anche della presenza di comuni montani e di una rete di trasporto non proprio efficiente

Un "no" a gran voce, quello che arriva dalla Flc Cgil di Chieti, sulle proposte di dimensionamento scolastico paventate per l'anno 2024/2025.

"A seguito degli incontri del mese di ottobre sul dimensionamento scolastico riguardante le diverse scuole della provincia di Chieti - precisa il segretario provinciale Antonio Lagatta in una nota - la Flc Cgil di Chieti, coerentemente con l’allarme già lanciato il 2 giugno 2023 unitamente alla Cgil Chieti e con la posizione assunta nel comunicato del 1° agosto unitamente alla Flc Abruzzo Molise, ha dato parere non favorevole a tutte le proposte di dimensionamento per l’a.s. 2024/25".

Parere contrario, dunque, alla costituzione dell'omnicomprensivo con l'istituto alberghiero Marchitelli di Villa Santa Maria e l'istituto comprensivo di Quadri, tema di attualità in questi giorni; no all'accorpamento del professionale Pomilio con il Galiani-De Sterlich a Chieti; no al dimensionamento dell'istituito comprensivo di Miglianico con un'altra istituzione scolastica teatina; no al dimensionamento dell’istituto comprensivo di Castel Frentano con altra istituzione scolastica lancianese; no all’accorpamento delle 2 scuole di Guardiagrele

Gli organismi dirigenti della Flc Cgil hanno impugnato il decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023, la cui attuazione, dice il sindacato, "peggiorerebbe inevitabilmente l’offerta formativa. È davvero inammissibile che il taglio al servizio scolastico venga connesso alla realizzazione del Pnrr: mentre aumenta la complessità dei compiti attribuiti alle scuole, si decide di accorpare gli istituti scolastici, aumentando il numero complessivo degli alunni per istituto senza diminuire il numero degli alunni per classe. Noi riteniamo che non ci si possa e non ci si debba limitare ad 'assecondare' la dinamica demografica tagliando in proporzione al numero degli alunni: in questo si rischia una spirale inarrestabile".

"La particolare conformazione territoriale della nostra regione - continua la Flc Cgil Chieti - la presenza di comuni montani, la mancanza di efficienti reti di trasporto renderebbe necessaria un’attenzione specifica al territorio. Per invertire la denatalità servirebbero politiche atte a sostenere l’occupazione stabile di giovani e donne con investimenti idonei a garantire un migliore rapporto tra esigenze di vita e lavoro: più asili nido, gratuità e obbligatorietà delle scuole dell’infanzia, aumento del tempo pieno e tempo prolungato. Noi, come Flc Cgil Chieti, condividiamo pienamente le preoccupazioni espresse dai cittadini delle aree interne e in particolare del territorio Sangro Aventino, che in questi provvedimenti non vedono una corretta programmazione dell’offerta formativa territoriale, ma subiscono una riduzione degli investimenti nell’istruzione pubblica di qualità e, nel caso dell’Istituto Alberghiero, anche la perdita di una specificità per l’intera provincia. Per tali ragioni, esprimiamo il nostro dissenso a ogni provvedimento volto a diminuire il numero delle istituzioni scolastiche e insistiamo nel chiedere di fermare qualsiasi ipotesi di dimensionamento scolastico nella nostra provincia".

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